Spadafora: «Qualche presidente (Lotito) mette in giro menzogne. Questi metodi non funzionano più»

Il ministro dello Sport ammonisce senza nominarlo il presidente della Lazio, che al Tg2 aveva giudicato "illogico" il Dpcm. «Tentano di fare pressioni sul governo ma l'aria è cambiata»

Spadafora

Spadafora all’attacco della Serie A. E in particolare di Lotito, anche senza nominarlo.

Ieri sera il presidente della Lazio è tornato a parlare al Tg2, schierandosi contro il Dpcm di Conte.

«Il Dpcm è illogico. Un giocatore che appartiene agli sport individuali si può allenare nei centri sportivi, un giocatore che appartiene ad uno sport di squadra non lo può fare. Troveremo Immobile e Dzeko a villa borghese, addirittura Insigne sul lungomare Caracciolo, è una cosa assurda».

Lotito ha insistito sulla ripartenza del calcio.

«Al di là dei valori economici, che esistono e sono importanti, quello che conta di più è far capire l’importanza del ruolo sociale del calcio».

E ancora:

«Il rischio economico, lo sapete tutti, creerebbe danni irreparabili per centinaia e centinaia di milioni. Al di là della nostra posizione in classifica, la mia posizione è sempre stata quella di evitare un danno grave al sistema, inteso anche come nostri tifosi e al sistema calcio in quanto tale».

Contro Lotito, senza nominarlo, si è scagliato il ministro dello Sport, Spadafora. In un intervento su Facebook ha dichiarato:

«Qualche presidente non perde il vizietto di mettere in giro menzogne e falsità per fare pressione sul governo. Non hanno capito che qui l’aria è cambiata, che questi metodi non funzionano più. Ringrazio il presidente della Figc Gravina per aver smentito le illazioni di qualcuno della Lega Serie A che aveva detto di aver trovato un accordo sulla data di ripresa del campionato. Niente di più falso».

Spadafora ha fatto capire chiaramente che è inutile tentare una mediazione con il Governo.

«Tutto dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria e dalla nostra capacità di rispettare le regole. L’alternativa è fare come ha fatto la Francia poche ore fa, o altri paesi nei giorni scorsi, e dire che il calcio si ferma qui».

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