El Paìs: le partite, tra folla sugli spalti e fuori dagli stadi, rappresentano un rischio troppo elevato. Fino al vaccino si giocherà senza pubblico. Ai club costerà il 20% delle entrate

Lo stadio termometro della pandemia: il vero ritorno alla normalità sarà completo quando vedremo uno stadio di calcio gremito. E secondo gli esperti potrebbe volerci almeno un anno e mezzo. Insomma il calcio a porte chiuse, quello che per molti non ha senso di esistere, diventerà la normalità. Una normalità che secondo il Paìs costerà ai club circa il 20% delle entrate previste.
L’opposizione degli esperti a giocare con il pubblico – scrive il quotidiano spagnolo – è dovuta non solo all’enorme afflusso sugli spalti – 10,3 milioni di persone, nella scorsa stagione della Liga- ma anche alla grande mobilitazione della gente attorno allo stadio, prima e dopo le partite.
“La questione delle partite di calcio è complicata”, dice Pere Godoy, presidente della Società Spagnola di Epidemiologia. “Abbiamo capito che le partite che hanno avuto luogo nel nord Italia hanno avuto il loro ruolo nella diffusione del contagio”.
“40.000 cittadini di Bergamo sono andati a San Siro. In autobus, in auto, in treno. Una bomba biologica, purtroppo”, dice Fabiano di Marco, capo di pneumologia all’ospedale di Bergamo.
Per Godoy, il rapido ritorno del pubblico sugli spalti metterebbe a rischio il rallentamento dell’avanzata della pandemia: “C’è un fattore determinante, il livello di trasmissione. Potrebbe andare giù per tutto aprile, ma la discesa è lenta. Scopriremo che a maggio o giugno abbiamo ancora una trasmissione straordinaria. Avremo ancora buona parte della popolazione spagnola candidata a contagiarsi. La percentuale di immuni sarà ancora bassa, quindi se diamo al virus la possibilità di riunire molte persone sensibili vicino a pochi trasmettitori, vedremo in pochi giorni una rapida riattivazione della malattia, che può sopraffare il sistema sanitario”.
Secondo gli esperti spagnoli “affinché il virus non salti da un infetto al primo vicino, dovremmo avere già il 60% o il 70% di persone che hanno contratto il virus e hanno sviluppato delle difese. Siamo ben lontani da queste percentuali. Una partita di calcio con 100.000 persone non è solo la vicinanza delle persone allo stadio, riguarda anche il modo in cui arrivano, l’affollamento del trasporto pubblico. È una situazione molto favorevole per la trasmissione”.
Dal punto di vista economico il Real Madrid aveva programmato di mettere a bilancio 161 milioni di euro in “soci e stadio”, il 19,6% delle sue entrate previste, 822 milioni. Il Barcellona si aspettava 62 milioni da membri e abbonati e 158 alla voce “stadio”, il 22% delle sue entrate totali. Anche già solo questo implicherebbe un cambiamento di scala dell’intero settore.
Nel dicembre 2018, la Liga ha pubblicato un rapporto sull’impatto economico, fiscale e sociale del calcio professionistico in Spagna, che calcolava che il comparto produceva 2.398 milioni di euro di entrate all’anno per l’indotto.