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Infantino: la gente muore, il calcio e i calendari non sono una priorità

Il Presidente della Fifa durante una diretta Instagram: “Non si può metteremo a rischio la vita delle persone per una partita di pallone. Giocheremo quando potremo”

“Il calcio in questo momento non è la priorità, non bisogna mettere pressione a nessuno. Finché c’è un rischio non si gioca e se c’è da aspettare una, due, tre settimane aspetteremo il necessario”.

Gianni Infantino parla di “settimane”, una, due, tre. Il Presidente della Fifa durante una diretta Instagram con Ronaldo, detta la linea del buonsenso al calcio, appena dopo aver distribuito il vademecum della ripresa: mercato allargato, contratti in scadenza il 30 giugno da considerare “a fine stagione”, la risistemazione elastica dei calendari. Ma precisa: “C’è gente che soffre, gente che muore. E vediamo che ancora in molti non hanno capito quanto è seria la situazione. In Italia i numeri sembrano scendere, sono state prese le giuste misure. I medici sono veri eroi, è come una guerra”.

Per la Fifa, insomma, si deve tornare a giocare, ma anche no: “Vogliamo tornare a giocare, a vederlo ma ora la priorità è la salute. Nella nostra storia di appassionati, per la prima volta il calcio non è la priorità. Triste ma così. Il calendario? Bella domanda. Non si può metteremo a rischio la vita delle persone per una partita di pallone. Giocheremo quando potremo, forse a luglio, forse ad agosto”.

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