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I luoghi comuni su Napoli hanno resistito anche al virus

Neanche l’emergenza ha spazzato via i soliti stereotipi su Napoli, come conferma anche l’ultima di Domenica In con Mara Venier

I luoghi comuni su Napoli hanno resistito anche al virus

Ci avete rotto le scatole, che piaccia o meno non siamo noi il lazzaretto di Italia. Che piaccia o meno. il nostro governatore è l’unico che ha anticipato le mosse e ha dettato la linea anche al Governo. Oggi è andata in scena un’ultima patetica mistificazione della realtà.

A Domenica In Mara Venier invita Renzo Arbore a lanciare un appello alla sua Napoli – non mi risulta sia napoletano- di restare a casa, ad essere responsabili e lui coglie l’occasione per ricordarci che la Pignasecca lo deve fare perToto’ che era del quartiere o forse di uno vicino, però lui è napoletano, sia chiaro cosi dicono e cosi dice. La brava Mara profondamente provata da una trasmissione dismessa coinvolge all’appello anche il buon Stefano De Martino, torrese doc e che vive a Milano, lì dove solo ieri i cittadini hanno avuto l’ordine di muoversi con la mascherina, gli stessi che continuano a riempire le strade e a scappare di notte per raggiungere le proprie residenze estive.

Insomma a loro l’appello chi lo fa? Ci avete rotto le scatole ed anche se questo mio pezzo dovesse passare per un’invettiva – come direbbe l’amico Vittorio Zambardino – io continuo a raccontarvi la Pietas della Venier che invita a parlare il sindaco della sua Venezia. Il primo cittadino veneto invoca il diritto della sua città di essere simbolo della rinascita del turismo italiano, unica capace di attrarre turisti ed unica a poter garantire un rilancio, peccato che le statistiche dicevano altro fino a qualche mese fa, parlavano di un’altra grande metropoli italiana a tener lo scettro di regina.

Vi evito adesso la mia di Pietas e mi concentro su un’altra faccenda che più di altre mi disgusta. Napoli in questa storia è l’amico egocentrico che tiene compagnia agli altri, è quello che fa ridere, sdrammatizza e colora la speranza con la pesantezza del luogo comune. Ai problemi seri ci devono pensare altri, lui per il momento tiene alto il morale e lo fa con il peggiore dei mainstream, cocn Abbracciame a loop e non me ne voglia il buon Sannino ha un po’ stufato poiché la canzoncina orecchiabile e graziosa non può essere inno di una nobile città che Resiste con dignità e coraggio a tal punto da essere presa ad esempio dai media mondiali. Ci avete rotto le scatole, comunque vada a finire, siatene certi faremo sempre fatica a comprendere certi meccanismi finché la cultura e l’onestà intellettuale non tornino ad essere principio etico di chi fa informazione.

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