Il calcio no. Ma Spadafora vuole le palestre aperte il 18 maggio
Il ministro dello Sport tiene la linea dura per il pallone, ma: "vorrei inserire nel prossimo Dpcm l'apertura di palestre, centri danza, circoli sportivi e del tennis"

Ieri il sentiero per la ripresa della Serie A era “sempre più stretto“. Oggi, “se il Comitato tecnico scientifico non troverà un accordo per il protocollo con la Figc il governo decreterà la chiusura del campionato”. La linea del Ministro Spadafora sul calcio è chiara, persino alla Federcalcio, che infatti prova a scavalcarlo cercando un interlocutore più accomodante del premier Conte. Peccato che il ministro dello Sport usi vari pesi ed alternative misure, anche nell’ambito della stessa trasmissione televisiva che lo ospita. Per cui, dopo aver ribadito la linea dura per il pallone annuncia:
“All’inizio della prossima settimana presenteremo al Comitato tecnico scientifico le linee guida per la riapertura di palestre, centri danza, circoli sportivi e del tennis. Vorrei inserire nel Dpcm che parte dal 18 maggio la possibile apertura di questi centri”.
Tutto assieme: il tennis come i centri per la danza. Come se il protocollo stilato per conto del Coni dal Politecnico di Torino e a lui consegnato, non spendesse 400 pagine per descrivere i differenti fattori di rischio per disciplina.
Le palestre, al chiuso, sì. Il calcio, all’aperto, no.