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Gli ultras non vogliono che si torni a giocare (non sono escluse manifestazioni non pacifiche)

Sul Giornale. In tutta Europa i tifosi si schierano contro la ripartenza. Come si può giocare con migliaia di morti e città in ginocchio? E perché destinare i tamponi ai calciatori mentre non ce ne sono abbastanza per tutti?

Gli ultras non vogliono che si torni a giocare (non sono escluse manifestazioni non pacifiche)

Mentre i club discutono su come riprendere allenamenti e campionato si fa sempre più forte il fronte del no tra i tifosi, scrive Il Giornale. In tutta Europa cresce il grido della protesta tra gli ultras.

“Con il mondo delle curve in prima fila sui social a urlare il no al ritorno del calcio giocato. E non sono escluse – qualora dal 4 maggio venga revocato il lockdown – possibili manifestazioni o gesti plateali”.

Lo hanno dichiarato esplicitamente gli ultras dell’Atalanta (che poi hanno rimosso il post), e quelli del Genoa.

“Con migliaia di morti e città in ginocchio a causa del CoVid19, hanno scritto, come si può pensare di far ripartire il carrozzone pallonaro? E soprattutto perché destinare i tamponi, che sarebbero necessari per tante persone, ai calciatori?”.

La riflessione accomuna le curve di tutte le squadre, scrive il quotidiano.

“In questi giorni gli esponenti delle varie curve stanno messaggiando tra loro sul tema ripartenza, con tifoserie rivali pronte ad allearsi in nome della salute. Tra le città più colpite ci sono, infatti, Bergamo e Brescia e – come già accaduto in alcune iniziative di solidarietà – sul fronte «no al campionato» le curve di Atalanta e Brescia potrebbero sostenersi. Difficile immaginare il normale ritorno ad allenamenti e partite in quelle zone, anche se Gasperini nei giorni scorsi aveva sostenuto il contrario, inneggiando al calcio come possibile fenomeno di distrazione dalla realtà”.

E la stessa cosa accade all’estero. Ieri, in Spagna, i tifosi l’associazione che riunisce 37 sigle di tifosi ha stabilito che debba essere il ministero della Sanità a prendere la decisione sulla ripresa della Liga. In Germania la maggioranza dei tifosi è contro la ripartenza della Bundesliga il 9 maggio. Chiedono che il Paese si allinei con l’Olanda, che ha fermato tutto.

Ma in Germania si va avanti, per non perdere i diritti tv, come succede in Italia.

“Neppure l’immediata positività al CoVid19 di un calciatore del Mattersburg all’indomani della ripresa degli allenamenti o il primo giocatore in terapia intensiva a causa del virus, ovvero Junior Sambia del Montpellier, hanno scalfito le manovre dei politici del pallone. Ecco perché i moti di protesta degli ultras (sperando che siano assolutamente pacifici) rischiano di risultare inutili”.

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