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Gallera scopre che la Lombardia avrebbe potuto creare la zona rossa (ed evitare una strage)

L’assessore al Welfare lo ha candidamente ammesso ad Agorà, su Rai3. C’è una legge del 1978 che autorizza le regioni a prendere le misure del caso, come del resto hanno fatto altri governatori, come De Luca

Gallera scopre che la Lombardia avrebbe potuto creare la zona rossa (ed evitare una strage)

La Lombardia scopre che la zona rossa su Alzano Lombardo e Nembro, focolai di contagio della Val Seriana, avrebbe potuto farla da sola. O meglio, lo scopre l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Che ieri mattina, ad Agorà, su Rai3, ha candidamente ammesso che gli era sfuggita una legge che avrebbe consentito alla Regione di evitare l’ecatombe di morti che va avanti da più di un mese.

Parlando della zona rossa, il mago delle televendite di pentolame scadente ha dichiarato:

“Avremmo potuto farla noi? Ho approfondito ed effettivamente c’è una legge che lo consente”.

E’ la 833 del 23 dicembre 1978 “Istituzione del servizio sanitario nazionale”. Una norma che, spiega Il Fatto Quotidiano, delega le Regioni riguardo a “profilassi delle malattie infettive e diffusive, per le quali siano imposte la vaccinazione obbligatoria o misure quarantenarie, nonché interventi contro le epidemie e le epizoozie”.

Eppure né Gallera né il presidente della Regione Lombardia, né tutta la giunta regionale e i collaboratori e consulenti si erano accorti della sua esistenza. Non avevano approfondito. Avrebbe dato loro la possibilità di decretare il lockdown, di chiudere al dilagare dei contagi. Del resto sarebbe bastato, continua il quotidiano, andare a vedere quante Regioni lo hanno fatto sui loro territori.

La Campania ha blindato Ariano Irpino e altri cinque paesi del Vallo di Diano e, domenica, anche Lauro. L’Emilia-Romagna ha chiuso Medicina, prima di portare Bologna al collasso. Lo hanno fatto anche Lazio, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Piuttosto che scartabellare tra le ordinanze per trovare il riferimento normativo che ha consentito ad altri governatori di essere lungimiranti e di tutelare la salute pubblica, la Regione Lombardia ha preferito ascoltare il parere degli industriali. Del resto anche Confindustria Lombardia, per bocca del suo presidente Bonometti, in un’intervista a Tpi, lo h dichiarato:

Ci siamo confrontati, ma non si potevano fare zone rosse“.

Sarebbe stato senza senso, ha detto, una chiusura tout court. La Lombardia, intanto, conta 9.484 morti. Forse si sarebbero potuti evitare se Gallera avesse approfondito un po’ prima.

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