Damascelli: il parlatorio del “carcere” di Castel Volturno è roba da film

Sul Giornale scrive che pur di tornare a giocare si è disposti ad accettare norme e imposizioni che non hanno significato. La fame avida di football sta facendo perdere il contatto con la realtà

a castelvolturno spalletti ha controllato tutto Napoli

Su Il Giornale, Tony Damascelli si sofferma sull’idea avuta da De Laurentiis. Quella di istituire un parlatorio a Castel Volturno. Una cosa tipo quelle che si vedono nelle carceri o nei film americani, tanto vicini al cinema del presidente del Napoli.

“Mancano soltanto la guardia carceraria che segna il tempo del colloquio e anche il passaggio di una pagnotta con lima inserita per eventuale evasione. L’ora d’aria è già scontata, fa parte degli esercizi quotidiani, come il pasto ottimo e abbondante a differenza di quello di Poggioreale o di altre case circondariali relative alle squadre di serie A”.

Qualcosa che va oltre ogni forma di fantasia, scrive Damascelli.

“Siamo oltre ogni logica e oltre ogni fantasia. Pur di tornare a giocare si è disposti ad accettare norme e imposizioni che non hanno significato. Questa fame avida di football sta facendo perdere il contatto con la realtà esterna, con i problemi e le sofferenze del Paese mascherato. Il parlatorio di Castel Volturno, probabilmente, è una provocazione, così come il percorso di sicurezza verso l’ospedale di Pineta Grande. Avremo, sul tema, altre proposte di genialità italiana. È tutto materiale da film, si preannuncia il primo esaurito a porte chiuse, dallo spogliatoio al parlatorio, il calcio è uno spettacolo e i suoi governanti sono attori spassosi”.

Correlate