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Commisso: «Il campionato riprende a maggio? Non credo. Vanno tutelati i giocatori»

Al Corsport. «Ci sono miliardari americani pronti a investire nel calcio italiano, ma c’è troppa burocrazia, mancano regole chiare. I tifosi viola hanno smesso di fare cori razzisti»

Commisso: «Il campionato riprende a maggio? Non credo. Vanno tutelati i giocatori»

Il Corriere dello Sport intervista Rocco Commisso presidente della Fiorentina. Che parla di tutto: dell’eventuale ripresa del campionato, di infrastrutture e anche di razzismo.

La ripresa del campionato a maggio.

«Mi piacerebbe, perché vorrebbe dire che l’emergenza è finita, ma non saprei, non credo. Nessuno può dire cosa succederà tra due settimane, un mese. Se poi si ammala un altro giocatore, cosa facciamo? L’importante è non compromettere anche la prossima stagione. Noi abbiamo parlato dei nostri tesserati contagiati, ma gli altri?».

Un prima e un dopo il Coronavirus. Non ci saranno più i colpi da 150 milioni.

«Lo penso anch’io. Non ci saranno, non dico per sempre, ma il ridimensionamento sarà uno degli effetti della crisi».

Salary cup

«In Italia non può essere applicato come in America ma qualcosa va fatto: se hai 100 milioni di ricavi, non puoi investirne 60
in stipendi. Bisogna trovare un modo per accorciare le distanze tra club ricchi e club più poveri».

Stadio

«La politica deve rivedere le leggi sugli stadi, sia quelli da costruire sia quelli storici, e farlo in fretta. L’economia
ha bisogno di investitori, il calcio ha bisogno di investitori. Se si continua a mettere ostacoli, finirà che molti non verranno in Italia. Ci sono miliardari americani pronti a investire, ma chiedono regole chiare, tempi certi. (…) Stiamo lavorando per trovare un’alternativa al Franchi. Per questo speriamo di avere una nuova legge. Senza infrastrutture, non c’è crescita».

Dan Friedkin e la Roma

«L’affare lo sta seguendo JP Morgan, la stessa banca che mi ha assistito con la Fiorentina. Il mercato è cambiato, tutto ha un valore diverso adesso, anche le quotazioni dei club. Credo che alla fine Friedkin acquisterà la Roma, ma con cifre diverse da quelle di sei mesi fa, è normale. Avrei fatto lo stesso. Non dimentichiamo che la prima volta i Della Valle mi chiesero 300 milioni e dissi di no. Forse, ora, invece di 170 milioni di dollari ne avrei pagati meno. Di certo, i veti della politica e la burocrazia italiana possono scoraggiare chiunque».

Il razzismo

«Il calore dei fiorentini mi dà energia. Quando chiesi di smetterla con i cori razzisti e contro i meridionali mi hanno accontentato.
Non lo dimentico».

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