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Barcellona, sei consiglieri contro Bartomeu per la gestione del Barça-gate e si dimettono

È un duro colpo per la presidenza. Chiedono elezioni anticipate e denunciano che l’unico responsabile fin qui emerso continua a lavorare e a percepire lo stipendio

Barcellona, sei consiglieri contro Bartomeu per la gestione del Barça-gate e si dimettono
foto Hermann

La posizione di Bartomeu si aggrava ulteriormente. I conflitti nel Barcellona diventano sempre più aspri. Stamattina il quotidiano catalano La Vanguardia ha dato la notizia delle dimissioni congiunte di sei consiglieri del club che sono in aperto dissenso con la politica di Bartomeu. Tra i sei ci sono anche i vicepresidenti Emili Rousaud e Enrique Tombas.

È stata la risposta all’epurazione dell’altro giorno quando Bartomeu ha silurato quattro dirigenti del club.

La lettera di dimissioni è stata consegnata giovedì a un notaio e contiene critiche alla gestione. Si tratta – scrive La Vanguardia – di un colpo considerevole alla linea di galleggiamento del Consiglio di Bartomeu, organizzata per evidenziare il dissenso con la sua politica. E non sono escluse ulteriori defezioni.

Sotto accusa soprattutto la gestione del cosiddetto Barçagate, un problema che ha avuto strascichi nel corso della trattativa con i giocatori per la riduzione degli stipendi. La gestione dei profili social per gettare fango anche sui coniugi Messi. Un servizio che al Barça è costato 1,2 milioni di euro. Il Barça ha affidato a Price Waterhouse Coopers un’inchiesta sull’accaduto ma i risultati ancora non ci sono e fin qui l’unica notizia emersa è che l’unica persona sospesa per lo scandalo, Jaume Masferrer, molto vicina a Bartomeu, sta continuando a percepire il suo stipendio e sta anche continuando a lavorare.

Contando lo stesso Bartomeu, il Consiglio del Barcellona era composto da 19 componenti del direttivo e ora sono 13. Dal punto di vista dello statuto, Bartomeu può proseguire anche senza i dimissionari ma la sua immagine ne esce  ammaccata.

I sei hanno chiesto le elezioni anticipate.

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