Tommasi: «Il calcio spende soldi che ci sono o che promette soltanto? Facciamoci domande»

Al Corsport il presidente dell'assocalciatori: «Il calcio ha impiegato un mese e mezzo per capire che doveva allinearsi alle direttive della comunità scientifica»

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Stasera alle 19 ci sarà l’incontro – in videoconferenza – tra Lega Serie A, Figc e associazione calciatori. Damiano Tommaso, sindacalista dei calciatori, ha concesso un’intervista al Corriere dello sport.

Definisce una buona base di partenza l’accordo raggiunto dalla Juventus, col taglio di una mensilità e mezza.

«La mia posizione è chiara dall’inizio. E mi è costata anche qualche critica all’interno del mio movimento. Credo che siamo arrivati dopo un mese e mezzo a capire che dobbiamo allinearci alle direttive della comunità scientifica e del governo. Le immagini che arrivano dagli ospedali ci dicono che il nostro miglior contributo è quello di stare in casa. Chiedete ai tifosi di Brescia e Bergamo se non sono d’accordo con me».

Condivide anche le censure morali di Spadafora al calcio, che s’indebita per pagare ingaggi da favola?

«Beh, il calcio soffre di liquidità a causa della sua gestione. Anche in questi giorni si continua a parlare di trentacinque milioni per Tizio, cinquanta per Caio e cento per Sempronio. Si spendono soldi che ci sono, o soldi che si promettono e non esistono? Dobbiamo iniziare a chiedercelo».

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