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Spadafora: «Il calcio pensa solo ai soldi, come avvenuto tra Lega Serie A e Sky»

La Gazzetta intervista il ministro dello Sport: «Ora mi è chiaro perché non decidevano, non mi faccia parlare dei messaggi che ho ricevuto, speravamo in un sussulto di dignità»

Spadafora: «Il calcio pensa solo ai soldi, come avvenuto tra Lega Serie A e Sky»

Sulla Gazzetta dello Sport, Valerio Piccioni intervista il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. Sabato scorso il governo ha concesso la possibilità di giocare a porte chiuse, ma poi, domenica mattina, ha chiesto alla Lega di sospendere il campionato. Perché?

«Io dico che quella notte avevamo già considerato la possibilità di sospendere tutto, ma abbiamo preso la decisione di continuare a monitorare la situazione con l’aiuto del comitato tecnico-scientifico ora per ora. E quando abbiamo capito che quella sarebbe stata la strada più giusta abbiamo sperato che la Lega avesse un sussulto di dignità verso tutto il Paese, i tifosi, i calciatori».

Il governo avrebbe potuto fermare tutto autonomamente.

«Certo. E infatti ci siamo assunti le nostre responsabilità. Registrando la grande incapacità del calcio a decidere. E vorrei dire che ora mi è tutto più chiaro».

Spadafora continua spiegando a cosa si riferisce.

«Al fatto che le norme non c’entrano niente. Che il Dpcm serviva per mettere a riparo Lega e Sky dal rischio dei risarcimenti. Una delle due ci avrebbe rimesso. Solo una questione di soldi. E non mi faccia parlare dei messaggi che ho ricevuto. … Stiamo scrivendo le norme che saranno approvate nel consiglio dei ministri di domani. Sospensione di ritenute, contributi fiscali, premi. Che naturalmente aiuteranno anche il mondo del calcio».

Nel decreto, fa notare Piccioni, c’era anche la deroga per gli eventi internazionali. Una deroga che è precipitata con l’avanzare dell’emergenza, venendo meno da sola. Spadafora dichiara:

«Però anche qui, proviamo a ragionare. Qual è la ratio di quel provvedimento? Provare a non danneggiare le squadre italiane in Europa in un momento in cui altri Paesi non avevano preso una decisione come la nostra. Mezz’ora fa ho scritto alla ministra croata dello sport, la Croazia ha la presidenza di turno dell’Ue, per chiedere un approccio europeo anche in tema di sport e di calendari sportivi rispetto all’emergenza coronavirus».

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