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L’immunologo Lo Palco: «Prima di ottobre sarà impossibile avere persone allo stadio»

Su Repubblica Bari. «Ho sentito il ministro dire che il campionato potrebbe riprendere a maggio, porte aperte o chiuse. Ma di che parliamo?»

L’immunologo Lo Palco: «Prima di ottobre sarà impossibile avere persone allo stadio»
foto Hermann

Repubblica Bari intervista l’immunologo Pierluigi Lopalco che ha accettato l’invito di Michele Emiliano, è tornato a casa ha assunto il coordinamento scientifico della Task force contro il Coronavirus. Ha vissuto per molti anni a Stoccolma dove ha coordinato le strategie vaccinali per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie – purtroppo, però, non si occupa di pallone. Ma della salute nostra e del resto del mondo.

A proposito delle previsioni

Due, tre giorni dopo che osserveremo scendere la curva in maniera costante potremo dire che c’è stato il picco. Non ha alcun senso oggi poter fare delle previsioni: i modelli previsionali sul Covid19 sono oggi come le previsioni del tempo. Funzionano a 24 ore, son buoni a 48 ma già dopo le 72 ore non sono più affidabili. Le variabili in gioco sono così tante che rendono impossibile una previsione che vada al di là dell’immediato. Chi lo fa o ha una sfera di cristallo o strumenti di calcolo che io non conosco.

Quanto durerà?

Non poco. Su questo bisogna essere molto chiari con la gente. Ho sentito dire cose incredibili anche a chi ha la responsabilità del ruolo: il ministro dello Sport ha dichiarato che il campionato di calcio potrebbe riprendere ai primi di maggio, “a porte aperte o a porte chiuse”. Ma di che parliamo? Prima di ottobre penso sarà impossibile riavere gente allo stadio. La mia previsione è che le misure restrittive dureranno almeno fino all’estate: ci potrà e dovrà essere una mitigazione delle misure, torneremo a lavorare, a uscire, ma si dovrà fare tutto con molta calma e cautela.

«Questo virus o lo cogli d'anticipo o non lo ripigli facilmente»

Il Governo ha fatto tutto quello che doveva?

“Secondo me si è comportato benissimo. Ha fatto scelte giuste e coraggiose prima degli altri. Bisogna dargliene atto. Mi permetto però di dare un consiglio: la comunicazione è interamente affidata al Bollettino delle 18 della Protezione civile. Ma quello è un bollettino di guerra, sono numeri tremendi che non fanno altro che spaventare ancora di più le persone. E’ un errore. Io penso invece che serva raccontare quello che si sta facendo, che si spieghi il perché ci siano scelte queste misure di mitigazione e dove vogliamo arrivare. Gli italiani sono persone intelligenti, lo stanno dimostrando anche in questo caso. Hanno però bisogno di capire”.

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