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La regia di Zingaretti accende le polemiche: non è più lo stesso Montalbano

C’è dibattito sull’episodio “La rete di protezione”. Molti sono nostalgici dello stile dello scomparso Sironi e avvertono la mancanza di alcuni personaggi

La regia di Zingaretti accende le polemiche: non è più lo stesso Montalbano

Mentre nella relazione illustrativa all’ultimo Decreto economico si scrive che le misure messe in opera servono anche al non “disperdimento del capitale umano (sigh)”, gli italiani ignari del Diritto e delle Pandette si sperticano sul web accapigliandosi sulla lite sanitaria Nord-Sud: GallivsAscierto. La nostra vocazione italica ai Guelfi ed ai Ghibellini però ha un topic inaspettato: sulla Rete e sui social è in corso l’ennesima faida tra seguaci della regia di Montalbano vecchio stile – il defunto Alberto Sironi – e quella nuova fatta da Luca Zingaretti – allenatore e giocatore – per completare i due episodi visti gli ultimi lunedì; ma soprattutto ci si accende su quello proposto per ultimo “La rete di protezione”.

Forse chi legge non sa che sui social – soprattutto Facebook – ci sono più gruppi di Montalbano e di Andrea Camilleri che tribù calcistiche. Senza citare profili posso dirvi che si va per l ‘ultima regia dal “pasticicciata” al a contrario “viva la Sicilia, viva Montalbano”. “La rete di protezione” è un libro di Camilleri in cui si fondono tanti lacerti investigativi senza un episodio centrale che possa fungere da storia mainstream: se nella lettura questo si vede poco data la grande maestria di Camilleri, sul video – al di là della comprovata bravura degli sceneggiatori Francesco Bruni, Leonardo Marini e Salvatore De Mola -, chiaramente un’eventuale regia si smozzica. C’è poi da dire che Zingaretti (Luca) è un cinquantenne tonico e scattante come attore ed anche nella regia si nota un ritmo che un Sironi per età e per vicinanza ai dettami di Camilleri non poteva avere.

Ma apriti cielo c’è chi si dice deluso profondamente perché “mi manca Pasquano”, il vecchio medico legale interpretato dal defunto bravo attore siciliano Marcello Perracchio, mentre altri si lamentano che nel libro c’era la svedese Ingrid – interpretata dalla solare attrice svedese Isabell Sollman -, mentre nella fiction no. È incredibile come l’attaccamento a questa fiction crei tribù sul vecchio e il nuovo che necessariamente dovranno aumentare perché – se la serie andrà avanti; è previsto un episodio tratto “Il metodo Catalanotti” che andrà in onda nel 2021 – la regia Zingaretti produrrà cambiamenti anche importanti sul carattere del personaggio più amato dal popolo dei teleutenti italiano. E lunedì prossimo ci sarà una replica delle polemiche sulla trasposizione de “La concessione del telefono” cronachetta storica alla Sciascia del maestro di Racalmuto? “Sissi… “.

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