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Il sindaco “traghettatore”: accompagna i morti del paese al cimitero per l’ultimo saluto

Sul Corriere Milano. Accade in provincia di Cremona, a Castelleone. “Porto il cordoglio di tutto il paese”. Lo hanno soprannominato “Virgilio”

Il sindaco “traghettatore”: accompagna i morti del paese al cimitero per l’ultimo saluto

Sul Corriere Milano la storia di Pietro Fiori, sindaco di Castelleone, in provincia di Cremona. Accompagna i morti della cittadina al cimitero, tutti, uno per uno, per dare loro l’ultimo saluto, quello negato ai familiari, in tempi di epidemia. Si mette in un angolo, davanti alla piccola chiesa del cimitero, e dice una preghiera per i tanti che devono essere seppelliti.

«Porto il cordoglio di tutto il paese. È come se il lutto di ciascuno fosse il lutto di tutta Castelleone».

Sono già 27 i morti, nel mese di marzo, in questo paese che conta in tutto 9mila anime e dove si conoscono tutti. Non si sa se sono morti tutti a causa del virus. Qualcuno è venuto a mancare in ospedale, ma c’è anche chi è morto in casa. Sono vietati i funerali, e pure i manifesti funebri, allora ci pensa il sindaco ad abbracciarli tutti.

«Sinora, l’ho fatto, sei, sette volte. Tutti abbiamo i guanti e la mascherina e stiamo distanti molto più di un metro».

In paese c’è chi lo ha ribattezzato «Virgilio», come il poeta che accompagna Dante nei gironi.

«In verità, mi sento più Dante o Ulisse anche se, per ora, i miei cittadini non mi hanno esiliato come Dante».

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