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Il Newcastle scarica i dipendenti “poveri” per pagare i calciatori ricchi

L’esatto opposto del Barcellona: mandano gli impiegati in cassa integrazione e “salvano” gli ingaggi della prima squadra. E intanto riscuotono le rate degli abbonati di lungo corso come se niente fosse

Il Newcastle scarica i dipendenti “poveri” per pagare i calciatori ricchi

Dopo aver provveduto a riscuotere le rate degli abbonamenti di lungo corso come se il calcio non si fosse mai fermato il Newcastle fa un’altra scelta impopolare:  scarica i dipendenti minori per mantenere inalterati (per ora) gli stipendi dei giocatori. In pratica l’esatto opposto della via scelta dal Barcellona, dove i giocatori si sono tagliati gli ingaggi del 70% e autotassati per garantire la paga degli altri lavoratori della società.

Il Newcastle è il primo club di Premier a ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti, escludendo la prima squadra. Con un’email a firma del Managing Director Lee Charnley, il club ha informato gli impiegati che, a causa dell’emergenza scatenata dalla pandemia, sono “sospesi” senza retribuzione, a tempo indeterminato. Scout e tecnici delle diverse accademie compresi.

Ai dipendenti è stato chiesto di aderire al programma governativo che prevede il pagamento dell’80% dei salari fino a fino a 2.500 sterline al mese. I calciatori, invece, continueranno a guadagnano in media 40.120 sterline a settimana.

“La decisione serve ad assicurare la sopravvivenza del club – spiega la dirigenza – che non incasserà di più di 1 milione di sterline per ogni partita non giocata”.

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