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Gazzetta: l’Assocalciatori voleva lo sciopero per l’8 e il 9 marzo, poi il dietrofront

L’Aic è stata vicina all’agitazione sindacale in mattinata. In un documento circolato tra i tesserati le ragioni di una protesta poi abbandonata. Tommasi fa sapere che l’Aic si riserva di scegliere le strade più opportune

Gazzetta: l’Assocalciatori voleva lo sciopero per l’8 e il 9 marzo, poi il dietrofront

Secondo quanto racconta l’edizione online della Gazzetta dello Sport, l’Assocalciatori è stata vicina a proclamare lo sciopero. Questa mattina l’Aic aveva abbozzato un comunicato che poi, dopo consultazioni interne tra le parti, non è stato più emanato.

Nel documento si leggeva:

“nell’intento di tutelare il diritto fondamentale alla salute dei propri associati, anche al fine di garantire la loro incolumità potenzialmente lesa da un pericolo alla propria salute grave ed immediato proclama lo stato di agitazione. E indice lo sciopero per le giornate del 08/03/2020 de del 09/03/2020, riservandosi la proclamazione di ogni ulteriore azione collettiva”.

E ancora:

“Come noto, il Paese si trova in una situazione di emergenza sanitaria a causa dell’esplosione epidemiologica del COVID19. Che, da ultimo, ha portato il Governo ad adottare nuove misure di contenimento dell’emergenza (…). Nella citata “zona di sicurezza” sono previste limitazioni strettissime (…). Misure che rispondono alla logica necessità di evitare assembramenti di persone e contatti tra le stesse a distanza inferiore di un metro al fine di contenere la diffusione del COVID-19. Tuttavia, si apprende che le restrizioni non riguardano gli eventi e le competizioni sportive, che vedono coinvolti i nostri associati, in quanto: “resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni. Nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”. Non vi sono a oggi e anche a causa del brevissimo tempo dall’emanazione delle varie normative, tuttavia, indicazioni circa le misure idonee che consentano il rispetto integrale del diritto alla salute dei lavoratori sportivi. In particolare considerando il carattere necessariamente nazionale del campionati professionistici e la necessità di trasferte organizzate per la celebrazione di ogni partita. E ciò determinandosi uno stato di assoluta incertezza sulla corretta modalità di esercizio dell’attività lavorativo-sportiva”.

Mentre scriviamo, la trasmissione di Rai2 Quelli che il calcio riferisce le parole di Tommasi, presidente dell’Aic, che spiega che non c’è alcuno sciopero proclamato. Era un’ipotesi che stamattina era stata presa in considerazione ma che per il momento è stata accantonata. Ma l’Assocalciatori si riserva di prendere le decisioni del caso.

 

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