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Fatto: il virus entra nelle case di riposo lombarde. “Se continua così, sarà un’ecatombe”

Sono decine i morti, tra gli ospiti delle strutture. Non vengono effettuati tamponi e la maggior parte degli anziani hanno la febbre. Una situazione diventata insostenibile e pericolosa anche per gli operatori

Fatto: il virus entra nelle case di riposo lombarde. “Se continua così, sarà un’ecatombe”

Sul Fatto quotidiano il caso, terribile, delle case di riposo lombarde. Il virus è entrato anche lì. E rischia di diventare un’ecatombe.

Nella casa di riposo Villa Padovani, in provincia di Brescia, ieri alle 14 erano già 20 i morti per Covid-19, in soli dieci giorni. Un numero destinato ad aumentare di ora in ora visto che, come denuncia il direttore della struttura, diversi pazienti sono già in condizioni critiche.

Solo a una delle vittime è stato fatto il tampone, ed è risultato positivo. Agli altri, morti nei propri letti, non è previsto che venga effettuato.

Il gestore di un’altra casa di riposo, vicino Orzinuovi, Gianluca Gazzola, dichiara:

“A inizio marzo una delle nostre ospiti è risultata positiva. Allora l’Ats di Brescia ha fatto il tampone a ospiti e operatori sintomatici e ha trovato 20 positivi, come avviene in tutta Italia. Qui zone rosse non ne sono state fatte e ormai il morbo circola”.

I quotidiani milanesi raccontano uno scenario disperato. 25 vittime solo nelle strutture di Mediglia, mentre nel bergamasco i morti sono 14, e a nessuno è stato fatto il tampone. Il direttore sanitario di una casa di riposo di Alzano Lombardo dichiara che dal 24 febbraio ci sono stati 15 morti e che una quarantina degli ospiti della struttura ha la febbre.

Situazione critica anche a Cremona, dove il Covid-19 è entrato in tutte le case di riposo.

Gli operatori sono disperati:

“Se continua così sarà un’ecatombe”.

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