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Sconcerti: Sarri è uomo di calcio, ma la Juve non è casa sua

Sarri parla una lingua inaccettabile per giocatori che non hanno voglia di rinnovarsi. Non ne vedono le ragioni, hanno sempre avuto successo così come sono

Sconcerti: Sarri è uomo di calcio, ma la Juve non è casa sua

Amore e delusione, si potrebbe definire quella di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera nei confronti di Maurizio Sarri, riferendosi all’ultima uscite del tecnico sui rigori dopo Lione-Juve

Resto un estimatore di Sarri ma comincio a pensare che la Juve non sia casa sua. Sono due culture opposte. La Juve ha l’arte della storia, della forza, della politica. Sarri è un uomo diretto, sincero fino allo sgarbo, il suo meglio lo dà quando fa un po’ il fanatico. La Juve è tutta tradizione, Sarri come passato ha solo se stesso. Ha una forte estrazione popolare, come Allegri, come Lippi, ma quelli sono toscani di mondo, sanno navigare. Sarri no.

L’arrivo di Sarri alla Juve che fa battute rischia di diventare una grande equivoco. Maurizio non era stato preso per vincere, quello alla Juve è sott’inteso, lui doveva portare un altro calcio. Quando Bonucci dice che è difficile imparare il calcio di Sarri dice una verità

Sarri parla una lingua inaccettabile per giocatori che non hanno voglia di rinnovarsi. Non ne vedono le ragioni, hanno sempre avuto successo così come sono. Tutta la sapienza di Sarri diventa in un attimo inutile. Non serve più l’uomo di calcio se nessuno vuole un altro calcio.

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