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Il parco di Kobe resta chiuso e inagibile, ma il Comune di Napoli lo apre per la Nazionale di basket

Ormai la storia naviga tra il ridicolo e il paradossale. Per i cittadini è off-limits ma il Comune lo usa per farsi bello dal punto di vista mediatico

Il parco di Kobe resta chiuso e inagibile, ma il Comune di Napoli lo apre per la Nazionale di basket
Inaugurazione del Parco di via dell'Erba dedicato a Kobe Bryant (ph Carlo HermannKontrolab)

Il campo di Kobe è ufficialmente chiuso, ma domani aprirà per la Nazionale di basket. E’ inagibile, ma è come se non lo fosse, riabilitato dai cittadini con le istituzioni a rimorchio. Il parchetto di via dell’Erba, quello che per un anno e mezzo è rimasto stritolato nel cemento dell’Arenella, lasciato ai vandali  dall’amministrazione comunale incapace di reperire i fondi per rimetterlo in sicurezza, ora vive illuminato dalle iniziative delle associazioni, e dei cittadini. D’un tratto famoso, sui media nazionali, sui social internazionali, grazie al murales di Jorit, al flash mob nel nome della leggenda del basket scomparsa nell’incidente in elicottero. D’un tratto di nuovo appetibile anche per chi se l’era dimenticato: un appuntamento in agenda per l’assessore allo Sport, finalmente.

Domani pomeriggio a Montedonzelli arriva la Nazionale, già in città per le qualificazioni a Euro 2021. Ci saranno tutti, come l’altra volta. Anzi stavolta di più: perché oltre ai veri animatori di questo ennesimo capolavoro di iniziativa sociale dal basso, i Charlatans, Guapanapoli, il comitato di residenti di via dell’Erba, ci sarà anche la parte istituzionale, che all’improvviso ha scoperto che c’era un campo da salvare, un luogo da ridare alla gente. Prima, senza i riflettori accesi, c’era il buio. Ora, la Nazionale.

Era esattamente questo il gol delle varie associazioni che grazie all’iniziativa dal presidente della Venice Basketball League, Nick Ansom, ed un volontariato imponente, erano riusciti a portare Montedonzelli sull’ESPN. Marcare il territorio, e accendere una miccia perché qualcosa si muovesse.

E mentre poi la “riapertura” estemporanea ha ricominciato a fare i conti con la burocrazia, e gli appuntamenti tra Comitato e Municipalità per “lavorare” ad un progetto di ristrutturazione vanno avanti, ecco la seconda razione di visibilità: la Nazionale, lì dove non potrebbe metterci piede anima viva. Un’altra miccia. Che accende, anche, i fari sul comportamento schizofrenico se non opportunistico del Comune: dov’erano prima? Eccoli, ora, in “passerella”.

“Una iniziativa lodevole – dice il consigliere municipale Adolfo De Santis, uno di quelli che ha lavorato ai fianchi della macchina comunale per cercare di recuperare il parchetto – ma l’assessorato coinvolto nell’evento di domani, cosa ha fatto in concreto per riaprire la struttura? Non è forse lo stesso assessorato che per circa 3 anni portava avanti la cantilena della mancanza di fondi per la messa in sicurezza? Cosa li spingerebbe oggi a farsi vedere in quel luogo? Vogliono forse comunicarci che hanno trovato i fondi per la riapertura? La Nazionale di basket su quel campo è un bellissimo segnale, ma per la la gente del quartiere. Mi preoccupa la presenza di quei soggetti che da tre anni mandano il sottoscritto e altri che hanno provato a riaprire il parchetto a “comprare il sale”. Vengono per comunicare che ci sono novità? Sarebbe bello”.

Perché proprio domani, praticamente in contemporanea, era già previsto un nuovo incontro (il terzo) tra Comitato e Municipalità. “Un sopralluogo per valutare e quantificare i lavori da fare – dice il presidente del parlamentino del Vomero, Paolo De Luca – “L’idea è procedere con gli interventi più urgenti, utili per il via libera alla riapertura”. Con fondi reperiti grazie a donazioni e sponsor soprattutto, e grazie anche ad una raccolta fondi dal basso che va avanti ormai da un mese. “Una volta approvato il piano e reperiti i fondi, si pubblicherà un bando di sponsorizzazione per affidare i lavori a una ditta”, dice ancora De Luca. Che ipotizza anche una data “ottimistica” per la vera riapertura: maggio.

Intanto restano lì i murales dedicati al campione dei Lakers, di Jorit e Luca Carnevale, e una lenta processione di curiosi che ogni giorno entrano in un luogo ufficialmente vietato anche solo per vedere lo stato dell’arte di questo piccolo campo diventato un po’ famoso. Domani ci sarà anche qualche esponente del Comune, molto probabilmente lo stesso assessore allo Sport Borriello. L’obiettivo è raggiunto, ormai c’è poco da nascondersi.

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