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Il Napoli è cresciuto mentalmente, altrimenti stasera non si batte questa Sampdoria all’inglese

Bella vittoria alla fine di una bellissima partita. Da 0-2 a 2-2, la squadra di Gattuso non si è demoralizzata. E ha vinto una partita che pesa. Gol decisivo di Demme

Il Napoli è cresciuto mentalmente, altrimenti stasera non si batte questa Sampdoria all’inglese

Sampdoria-Napoli è stata una partita che non sembrava del campionato italiano. E il Napoli l’ha vinta con una determinazione da squadra consapevole. È stato l’aspetto più importante della serata. Il Napoli ha vinto una partita che stava vincendo 2-0 dopo quindici minuti e che a un quarto d’ora dal termine la Sampdoria aveva rimontato. La squadra di Gattuso non si è persa d’animo. Il tecnico ha fatto pesare la forza della panchina, e proprio Demme – entrato al posto di Lobotka – l’ha decisa con un rasoterra in area. Infine, Mertens – anche lui è entrato dalla panchina, come Politano – si è avvicinato ulteriormente ad Hamsik.

Si è detto e pensato tante volte alle partite della svolta. Non sappiamo se questa lo sia, è certamente una partita che ha mostrato una crescita globale del Napoli. Che ha giocato molto bene all’inizio, ha segnato due gol in 15 minuti, ma soprattutto ha capito di dover lottare contro una Sampdoria all’inglese che ha avuto in Quagliarella un grande condottiero. Non è un caso che uscito lui, per infortunio, i blucerchiati non sono più riusciti a essere pericolosi.

Vanno sottolineati i meriti della Sampdoria. Perché è vero che il Napoli si è fatto recuperare due gol, ma è vero soprattutto che la Sampdoria non si è mai arresa, ha alzato i ritmi, Ranieri ha portato a Genova la lezione di Leicester e del calcio inglese. Sotto di due gol dopo appena 15 minuti, e con una squadra inferiore, la Samp ha cambiato l’impostazione tattica, ha tolto ossigeno a Lobotka con Gaston Ramirez, si è appoggiata al meraviglioso gol di Quagliarella – una fucilata di destro al volo, al 25esimo – ha lottato pallone su pallone e al 75esimo ha raggiunto il 2-2 su rigore con Gabbiadini per fallo di Manolas su Quagliarella. Lo stabiese si è infortunato e si è spenta la luce per la squadra di Ranieri. In precedenza, annullato un gol a Gaston Ramirez per precedete fallo di gomito di Gabbiadini a metà campo.

È stata una battaglia calcistica tra due filosofie diverse. Il cosiddetto calcio contemporaneo di Gattuso, che stasera – soprattutto nel primo tempo ha offerto il meglio di sé o comunque il meglio della propria gestione napoletana – e il football inglese ritmo, cuore, intensità (e Quagliarella) di Ranieri.

Il Napoli ha cominciato molto bene, pur con tanti assenti. Lobotka davanti alla difesa al posto di Demme influenzato. Ai suoi lati, Elmas e Zielinski. Ha segnato subito con Milik e poi ha raddoppiato con Elmas. Una squadra che si muoveva con sincronismi perfetti, ottimo pressing, squadra compatte, i cosiddetti movimenti di catena. Soltanto Quagliarella, con il suo gol, ha inceppato questo meccanismo perfetto.

Ma il meglio di sé il Napoli, secondo noi, lo ha offerto nel finale. Quando ha mostrato voglia di vincere, capacità di soffrire, quando non si è arreso e non si è fatto travolgere dalla preoccupazione di essersi lasciato rimontare. Azione costruita sulla sinistra, Insigne ha tirato e sulla respinta è stato bravissimo Demme a infilare di sinistro rasoterra. Il Napoli ha dimostrato di essere cresciuto come squadra, non solo tatticamente. È questo secondo noi l’aspetto più importante della serata. Molto più del gioco mostrato nei primi venti minuti e tutto sommato in tutto il primo tempo. È la testa, l’anima che fa la differenza, molto più del gioco.

Adesso il Napoli ha 30 punti. A due dalla Europa League. E a nove dalla Champions.

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