Gattuso: «Non mi sbilancio più con questo Napoli, ci ho sbattuto i denti contro il Lecce»
La conferenza al termine di Inter-Napoli: «La prestazione di Mertens? Tanta, tanta roba. È una squadra che non mi lascia tranquillo. Non è una questione mentale»

«In questi due mesi mi sono fatto questa domanda (qual è il vero Napoli?). So cosa ci manca. È una squadra che deve imparare sulle due fasi, abbiamo dimostrato di saper soffrire, e non perdere identità. Da quando sono arrivato, il palleggio è migliorato. La più grande delusione è avere sempre una sensazione di pericolo quando gli avversari sono nei nostri ultimi 30 metri. Non è colpa sempre della difesa quando prendiamo gol. Siamo stati bravi a non dar loro spazi. Quando staremo un po’ meglio, dobbiamo portare la fase di non possesso più avanti di 10-15 metri».
«Elmas avrebbe giocato anche con la Juventus al posto di Insigne se Insigne non ce l’avesse fatta. Elmas ha il veleno, ripiega bene, non ti dà 5 metri per crossare».
«Non è una questione di testa, perché dopo tre giorni fa una partita di sacrificio. Deve interpretare cosa facciamo durante la settimana. Dobbiamo restare corti. Col Lecce c’è stata solo la prima palla, quando giochi con distanze di 30-40-50 metri, vengono fuori tutte le nostre difficoltà. È una questione di interpretazione, non di testa».
«È una squadra che negli ultimi 5-6 anni ha fatto tantissimi punti, ha lottato per vincere un paio di scudetti, bisogna guardare ad oggi, qualcuno è triste, qualcuno ha avuto dei problemi, dobbiamo dare il 300% nelle prossime partite, poi si vedrà il mio futuro. Da questa situazione ne possiamo uscire solo noi».
«La prestazione di Mertens? Tanta, tanta roba. Stoppava palle difficilissime, ci ha fatto uscire da cinque sei situazioni complicate, grande prestazione a livello tecnico e tattico».
«Ho perso con Parma, Lecce, Fiorentina anche se ho battuto Lazio Inter e Juventus. Ho messo la testa fuori dal sacco e l’altro giorno ci ho sbattuto i denti. Ero sicuro che se avessimo battuto il Lecce, avremmo potuto fare un qualcosa. Abbiamo perso una partita che per noi era una finale di Champions League. Dobbiamo essere bravi a mettere il veleno. Mi interessa avere una squadra bella, oggi mi interessa compattezza, squadra che non regala nulla, che sente l’odore del rischio».
«È una squadra che non mi lascia tranquillo, non è una squadra che quando vai a proporre si ribella, non ti dà nessun segnale di alzare il volume, rimango sorpreso perché ho sempre sensazioni buone. La priorità è quello che si fa durante la settimana. In questo momento bisogna ragionare così»