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Gattuso ha rinunciato alla purezza del 4-3-3 in nome della compattezza

Ha ristrutturato la difesa (nonostante le assenze), si è affidato alla versatilità di Elmas e ha rimesso Mertens al centro dell’attacco

Gattuso ha rinunciato alla purezza del 4-3-3 in nome della compattezza

Due gare senza subire gol, in cui sono arrivate due vittorie in trasferta contro avversari che in campionato precedevano il Napoli in classifica. È vero che con due indizi si rientra ancora nell’ambito della coincidenza, ma le tante analogie che si sono verificate nei successi con Inter e Cagliari lasciano sperare che contro il Brescia possa arrivare anche il terzo, quello che – come avrebbe detto Agatha Christie – varrebbe una prova. I meriti di Gennaro Gattuso, nell’analisi di quest’ultima settimana, sono indiscussi dal punto di vista tattico soprattutto perché il tecnico ha saputo derogare alcuni aspetti della propria filosofia di gioco per ottenere una resa di maggior livello in diverse situazioni della partita. Una flessibilità che potrebbe rivelarsi determinante nel prossimo mese, dove il Napoli giocherà le gare più importanti della stagione.

Elmas il jolly

La versatilità di Elmas era già nota sotto la gestione di Carlo Ancelotti che lo usava indifferentemente come interno o come esterno di centrocampo all’occorrenza. La gamba e l’abilità nel dribbling lo rendevano impiegabile in tutte le posizioni del reparto e Gattuso ha confermato le impressioni avute dal suo predecessore. Inizialmente, infatti, l’allenatore senza sconvolgere le naturali caratteristiche del giocatore, lo ha schierato come mezzala. L’obiettivo era quello di sfruttare la maggior propensione di Elmas ad attaccare la porta e tagliare verso il centro dell’area in fase di possesso e il suo dinamismo in fase difensiva; aspetti in cui si differenzia molto da Fabian Ruiz. Queste caratteristiche lo hanno reso adatto anche a giocare largo a sinistra nel tridente offensivo. Il Napoli difende 4-1-4-1 ed è una posizione in cui ha dimostrato di calarsi alla perfezione. Di certo perde negli ultimi 30 metri di campo: la qualità non è quella di Lorenzo Insigne né nel passaggio né nella conclusione. Ma garantisce un equilibrio di cui sembra quasi difficile fare a meno.

Difesa ristrutturata

È giusto ricordare come il Napoli ha dovuto affrontare una profonda emergenza in difesa, in cui spesso non ha potuto contare su almeno due titolari nel settore. Le assenze di Koulibaly, Maksimovic, Mario Rui hanno enormemente condizionato l’efficacia di una linea a quattro in cui c’erano calciatori fuori ruolo e che comunque non hanno mai lavorato insieme di reparto. Le risposte positive ricevute dal serbo nelle ultime uscite sono incoraggianti, così come quelle ottenute da Manolas, in attesa che Gattuso possa tornare ad avere a disposizione il miglior Koulibaly, potendo contare magari sull’apporto di Ghoulam. Anche perché Hysaj dovrebbe risultare indisponibile almeno fino alla fine del mese per un lieve infortunio ai legamenti.

Mertens al centro

“Fa sembrare facili i palloni difficili. Ci ha fatto salire con grande qualità, vede la porta, è furbo, si sa muovere. Può fare tutto, non solo il numero 9. Ha una grandissima tecnica”: prima di Cagliari-Napoli, Gattuso aveva parlato così di Dries Mertens, esaltandone le qualità nel legare il centrocampo e l’attacco. Il piede del belga, infatti, permette agli azzurri di sviluppare ancora meglio la manovra offensiva per le sue abilità nel giocare tra le linee. Inoltre, la tendenza a decentrarsi ben si inserisce in un gioco sviluppato principalmente sugli esterni.

La rinuncia del 4-3-3 puro

Pur essendo un allenatore essenzialmente sistemico, Gattuso ha chiaramente espresso la propria disponibilità all’adattamento. Sempre prima della partita col Cagliari, aveva spiegato come non fosse possibile applicare una pressione ultraoffensiva e che sarebbe stata studiata in modo più razionale e sostenibile per il futuro. Allo stesso modo, il tecnico ha saputo rinunciare alle ali col piede invertito, spesso confermando Callejon e addirittura lanciando Elmas sull’altra fascia, con ottimi risultati quantomeno in fase di non possesso.

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