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Damascelli: follia calcio italiano. Porte chiuse in patria (fino a lunedì) ma libertà di infettare fuori

I tifosi della Juve sono andati in Francia ma non possono entrare nel loro stadio di Torino. A noi consigliano di lavare le mani, per pulire la coscienza dei vertici del calcio non basterebbe la candeggina

Damascelli: follia calcio italiano. Porte chiuse in patria (fino a lunedì) ma libertà di infettare fuori

Su Il Giornale, Tony Damascelli scrive del “momento di follia del calcio italiano” per l’emergenza coronavirus.

“Tremila patrioti rientrano dall’ora d’aria in Francia e tornano nelle prigioni del Nord Italia. L’ipotetica ed eventuale infezione da Covid 19 non ha preoccupato più di tanto Lione e dintorni ma terrorizza i commedianti della politica e del calcio, italiano e Uefa”.

E Damascelli cita i nomi: il premier Conte, il ministro Spadafora, ma anche Gravina, Dal Pino, Ceferin e Marchetti.

Mentre i calciatori del Ludogorets sfilano con le mascherine protettive e le conferenze stampa delle squadre impegnate in Europa League vengono annullate, mentre gli stadi delle zone a rischio chiudono, ai tifosi della Juve viene concesso di andare in Francia. Salvo poi negare loro la possibilità di entrare allo Stadium per la partita contro l’Inter.

Stesso discorso per i tifosi di Atalanta, Udinese, Fiorentina, Milan e Genoa, Parma e Spal.

“Tutti in isolamento fino a domenica notte, perché come preannunciato dal valente ed esordiente ministro dello sport, da lunedì, anzi dalla mezzanotte di domenica, liberi infetti tutti, riaperte le porte degli stadi, Covid 19 nuovamente in azione”.

Sembra una burla di Carnevale, scrive Damascelli, invece è roba vera.

“Nel frattempo ci consigliano di lavarci le mani. Per la loro coscienza non basterebbe nemmeno la candeggina”.

 

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