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Shilton: “Maradona il più grande ma non lo rispetto. Con la Var niente mano de Dios”

Il portiere inglese che prese il gol a Mexico 86: «Non si è mai scusato e mai lo farà, non gli darò la mano. Il primo gol ci condizionò anche sul secondo»

In tempi di Var la “mano di dio” sarebbe morta in un monitor, altro che leggenda. Ma nel 1986 la storia s’è fatta in diretta, senza replay in campo: Maradona batte Shilton con un pugnetto alzato sulla testa, prima di ribatterlo dopo aver saltato l’intera Inghilterra in dribbling. Quel quarto di finale dei Mondiali in Messico vinto dall’Argentina è rimasto nelle foto, nei documentari, e nella carriera di Peter Shilton. E lui non solo non l’ha dimenticato – figurarsi – ma tiene il punto da più di 30 anni.

“Quel gol è ricordato per le ragioni sbagliate – dice in una lunga intervista al Guardian – Io feci tutto il possibile, e la famosa foto mostra che ero più vicino alla palla che alla sua testa. Ecco perché lui colpì la palla col pugno, perché non ci sarebbe arrivato. C’è sempre gente che dice: ‘Oh, ti ha saltato, ti ha sorpreso…’ Non mi ha sorpreso. Ha barato. Quindi, essere ricordato per quel momento…”.

Non ci sta, Shilton, non c’è mai stato. A cinquant’anni dal suo debutto in Inghilterra, detiene ancora il record mondiale per numero di presenze nel calcio professionistico: dal 1966 al 1997 ha giocato 1.390 partite. Dopo di lui il brasiliano Rogério Ceni, che ha giocato 1.234 volte, e il mago del centrocampo Xavi ha fatto 1.135 presenze. Ma Maradona è il suo destino.

“E’ il più grande giocatore della storia, ma non lo rispetto come sportivo e non lo farò mai”. “Non si è scusato, né ha mostrato alcun rimorso”. “Lo ha ammesso più o meno, dicendo che era la mano di dio. Ma avrebbe dovuto scusarsi con l’intera squadra inglese, non solo con me. Ho visto altri giocatori imbrogliare, ammetterlo e scusarsi. Ma il suo atteggiamento spiega perché resta animosità. Non si è mai scusato e non si scuserà, e io non gli darò la mano. Al giorno d’oggi la gente si lamenta della Var, ma quanto sarebbe stata utile a noi in quel caso…”.

Anche perché tutto ciò che venne dopo, anche il “gol del secolo”, Shilton lo riconduce al peccato originale, alla “mano di dio” che aveva rovinato tutto:

“Non eravamo nel giusto stato d’animo dopo quello che era successo. Quando sai che qualcuno ha imbrogliato, in una partita così, hai lo stomaco che va da tutte le parti. Non ci eravamo ancora risintonizzati sulla nostra difesa. E devo dire che, prima che la palla finisse a Maradona, Glenn Hoddle aveva pure subito un fallo. Ma non puoi togliergli nulla… Maradona ha fatto quello che è in grado di fare”.

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