Intervista alla Gazzetta: «Inter e Atalanta sono squadre moderne. Se in Italia, in ogni ambito, tutti dessero ciò che l’Atalanta dà nel calcio, staremmo meglio…»

La Gazzetta dello Sport intervista Arrigo Sacchi. Che elogia Antonio Conte e Gian Piero Gasperini.
«Conte e Gasperini sono uniti dalla grande passione e dallo stesso intento nobile: vincere con merito. Per questo dobbiamo ringraziarli. Il loro calcio è un messaggio etico. Senza dimenticare le società. Non c’è grande squadra senza grande società».
Sull’allenatore dell’Inter aggiunge che nel dire addio a un campione come Icardi ha lanciato un messaggio fondamentale alla squadra.
«Ha spedito un messaggio chiaro alla squadra: tutti dovranno essere eroi. Nel senso dello scrittore francese Rolland: eroe è colui che fa quel può. Chi dà tutto quello che ha. Oggi l’Inter è una squadra di eroi al servizio di Conte».
Un po’ quello che ha fatto Gasperini dando continuità a Ilicic. Oggi il calciatore
«si trova al centro di una sinergia positiva, contagiosa e anche lui è portato a dare il massimo sempre, a essere eroe in ogni momento della partita. Perché i veri campioni giocano con e per la squadra, a tutto campo e a tutto tempo. Conte e Gasperini sono ottimi educatori di gioco e di giocatori».
Sacchi interviene anche nel dibattito sul contropiede. L’Inter non lo fa, dice. E nemmeno l’Atalanta.
«Inter e Atalanta sono squadre moderne, hanno cioè undici uomini sempre attivi e connessi, collegati dal filo roso di un gioco offensivo».
L’Inter, però, deve crescere sul piano della mentalità.
«A Napoli l’Inter ha preso gol perché si è abbassata e attirato il nemico in area. Un rischio. Dalle mie parti dicono: se c’è il becchino in casa, vuol dire che c’è il morto. I due 5-0 dell’Atalanta dimostrano che non si ferma mai, come succede in Spagna e Inghilterra. L’Atalanta è la squadra più internazionale che abbiamo. Da noi sento polemiche assurde: l’Atalanta doveva fermarsi… Lo spettacolo va sempre onorato. Quando vincemmo la prima Coppa Campioni, tutti si stupirono che una squadra italiana attaccasse la Steaua anche sul 3-0. L’Equipe scrisse: “Usciti da un altro mondo”. Anche l’Atalanta sembra uscita da un altro mondo».
Sacchi conclude con un augurio alla squadra bergamasca:
«Di non perdere i suoi valori e l’umiltà. Non pretendiamo che vinca. Ogni bella prestazione è già una vittoria. Se in Italia, in ogni ambito, tutti dessero ciò che l’Atalanta dà nel calcio, staremmo meglio…».