Repubblica: l’esempio del Napoli. San Paolo in stile inglese, prima la legalità

Il Napoli non è disposto a trattare con gli ultras delle curve che disertano per protesta. «Auspichiamo il ritorno di tutti, ma prima le regole della convivenza civile»

il Napoli lancia il tifo virtuale Maradona udinese

Continua lo sciopero delle curve che disertano il San Paolo in aperta protesta con il regolamento d’uso dell’impianto. Secondo i tifosi il regolamento impedisce loro di tifare come vorrebbero.

Il Napoli non ammette deroghe. Ha deciso che non vuole tornare indietro e vuole trasformare il San Paolo sul modello degli stadi inglesi. Lo scrive oggi Repubblica.

 «Siamo per il rispetto delle leggi e abbiamo ascoltato la richiesta di sicurezza della maggioranza dei nostri tifosi – chiarisce il dirigente Alessandro Formisano – Non c’è alcuna volontà persecutoria e auspichiamo il ritorno di tutti, purché le regole della convivenza civile vengano sempre rispettate»

Anche se questa situazione ha portato il San Paolo ad essere sempre più vuoto, solo 25 tagliandi venduti per la gara di questa sera contro la Fiorentina. E De Laurentiis a rimetterci un po’ di soldi in incassi. Il San Paolo è diventato uno stadio sì ultra sicuro, ma silenzioso.

Vane le proteste degli ultrà, molti dei quali abbonati, che si sono rivolti a un legale e reclamano aree ad hoc, per lanciare i cori, vedere le partite in piedi e in gruppo. «Sì al dialogo e al buonsenso, no alle eccezioni», è stata l’inevitabile risposta delle forze dell’ordine. Che i gruppi organizzati ritengono però insoddisfacente. È stato respinto il tentativo di mediazione dell’amministrazione comunale.

Il progetto della società è quello di fare spazio a giovani e famiglie. In questo senso è nata la nuova “Tribuna Young”dove  ci saranno 2000 ragazzi delle scuole calcio cittadine già con la Fiorentina.

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