La Stampa: al Napoli sarebbe andato stretto persino il pari
La squadra è stata costretta alla resa nella sua migliore interpretazione dell'era Gattuso dalla grottesca papera di Ospina

La Stampa analizza la partita tra Lazio e Napoli di ieri all’Olimpico. Una vittoria fortunata della Lazio, scrive.
“Lassù ci deve essere qualcuno che ama così tanto questa Lazio da dieci (vittorie consecutive in campionato) e lode (terzo posto blindato) quaggiù da farle sempre arraffare, persino quando non lo meriterebbe, il bottino pieno”.
Il risultato è stato condizionato dalla papera di Ospina, ma il Napoli avrebbe meritato di vincere.
“Forse saranno state le anime delle molteplici icone biancocelesti, celebrate nella suggestiva scenografia dell’Olimpico per i 120 anni di storia laziale, a irretire lo sciagurato Ospina, telecomandare nel sacco, con l’ausilio della disperata deviazione di Di Lorenzo, il pallone da tre punti sgraffignato dal solito Immobile. E condannare un Napoli a cui sarebbe andato stretto persino il pari”.
Il povero Napoli, scrive il quotidiano, è costretto ad arrendersi proprio nel suo momento migliore degli ultimi tempi.
“Del cambio di direzione del vento della sorte se n’è accorto il povero Napoli. Costretto alla resa nella sua migliore interpretazione dell’era Gattuso dalla grottesca papera di Ospina («Errore mio»). Un palo di Zielinski, due interventi prodigiosi di Strakosha su Insigne e un salvataggio di faccia di Lulic su Llorente”.
Gattuso si tiene stretta la prestazione, come ha detto in conferenza stampa.
“Magari non prendendo più un gol assurdo a partita, neanche una settimana dopo il pasticcio di Meret contro l’Inter, e con gli innesti di Demme e Lobotka, le cose non potranno che migliorare”.