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Gattuso è un meridionale atipico, severo con sé e con gli altri

“Nessuno mi ha mai regalato nulla” è un suo refrain. Ci ha ricordato che a Napoli si viene con la pancia vuota e che ancora una volta De Laurentiis ha visto giusto

Gattuso è un meridionale atipico, severo con sé e con gli altri

Breve lettera a Rino Gattuso e al Presidente

“……a me nessuno ha mai regalato nulla…..”, è la frase di che Rino Gattuso ripete spesso (e da anni).
Il manifesto di un modo di essere che era diventato, per noi napoletani, necessario ritrovare dopo le distrazioni da “Grande Bellezza” che avevamo vissuto negli ultimi anni e che ci avevano fatto dimenticare la nostra dimensione.

Ed è presto diventato un mio idolo. Non un mito, non può esserlo ancora.

Il mito (dal greco racconto o parola) è riconosciuto tale da una collettività ed è il personaggio di un evento, qualcuno che compie un’impresa difficile, quasi impossibile. Maradona è il nostro mito (cosi come Ancelotti potrebbe esserlo per i milanisti). LUI (tutto maiuscolo) è mito le cui scene di vita quotidiana e ordinaria si sono trasformate spesso in leggende metropolitane. LUI è Maradona, Armando Diego. Già il solo fatto che a noi basta dire LUI per identificarlo rende l’idea della venerazione. Quel LUI che utilizziamo solo quando puntando un dito e lo sguardo al cielo ci rivolgiamo a nostro Signore, da 35 anni nel nostro immaginario blasfemo è anche Maradona. Quel LUI il cui piede sinistro è stato definito da erri de Luca «…il più sofisticato strumento di precisione della geometria e giocoleria del calcio…»

LUI è come la sirena Partenope, ’o munaciello, il sangue di San Gennaro, ’a bella mbriana, figure fantastiche che celebrano non solo personaggi con valori morali incorruttibili, con forza fisica, con carisma e assurti a simbolo di un popolo, di un’epoca, degni di essere ricordati nei secoli ma che rappresentano anche caratteristiche meno nobili (come la scaltrezza, l’astuzia e il buontempismo) di un popolo che riesce a ironizzare su santi, papi, nobili e notabili i cui vizi vengono messi alla berlina. In questo contesto si colloca LUI.

L’idolo (dal greco figura, aspetto), invece, è un personaggio che si segue perché riflette il tuo modo di essere ma che può essere per gli altri del tutto indifferente. Un personaggio solitamente pubblico in cui molte persone si identificano o che ammirano.
Il mito si stima. L’idolo si stima e si emula.

Gattuso è un meridionale atipico o comunque estraneo agli stereotipi più abusati.
Severo con se stessi e con gli altri, serio, orgoglioso, tenace, poco incline al compromesso, cultura del lavoro e riservatezza, tutt’altro che nduja e Ndrangheta.
Poco folclore e soprattutto niente vittimismo.
Forse per questo mi sono legato a lui.
Forza Rino, ci hai riportato con i piedi per terra e ci hai ricordato che qui si viene con la pancia vuota.
Chi lo doveva capire, lo ha capito prima che era troppo tardi.
Grazie Presidente, anche questa volta lei ha avuto una incredibile visione strategica che pochi sanno leggere.
Non molliamo su questo progetto anche se i prossimi risultati dovessero non essere lusinghieri.
Amen

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