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Dialogo tra Salvini e Catarella

“Scusi non capisco il suo dialetto di chiara origine meridionale ma vorrei sapere se lei spaccia?”

Dialogo tra Salvini e Catarella

Macari chella nocte Catarelli eri di guardia al Cummissariata e commo simpra stivi iocanda con il computèri.

Virso mizzanocte sintette sunare al citofona e arrispunnette: “Cu fu?”.

“Scusi non capisco il suo dialetto di chiara origine meridionale ma vorrei sapere se lei spaccia?”.

Catarelli: “Signuri vidia che havi fallata: aqui non si spacci ninta: il marchetta è nu poca chiù annanza”.

Signuri: “Dite tutti così, poi quando una povera madre viene da me per chiedermi di intervenire fate spallucce, ma noi non ci fermeremo”.

C: Lei poti diri alla povira matre che il marchetta è cinche minuta da nuia: è faciliora da truvari”.

S: “Voi di sinistra che vi riparate dietro l’Europa dei mercanti e delle banche che stritolano i piccoli artigiani ed i mercatini rionali che io sono l’unico politico italiano che frequento”.

C: “Allura si friquinta i mircata populari lo sape bine dove stavi lo spaccia”.

S: “E sempre questa ironia di voi radical-chic che pensate di essere sempre gli unici che capiscono le cose”.

C: “Ma che vole lia: commo si acchiama?”.

S: Io potrei anche non dirle come mi chiamo: ma noi non abbiamo paura di fare sapere chi siamo… Noi siamo Salvini della Lega nazionale”.

C: “Ma chi Salvinia chilla che abbussa ai citofona?”.

Salvini: “Si, sono io e sono il ministro della sicurezza degli Italiani”.

C: “Ma io saccia che lia nun è plus ministra: ura ci stavi Lamorgesa, la fimmina-prifetta”.

S: “Ma io sono il vero ministro ombra che veglia sugli Italiani”.

C: “Allura havimma na cusa in comuna: macari io la nocte viglia sui cittadina di Vigate al Cummissariata”.

S: “Allora lei è con noi, oppure è un cittadino?”.

C (confusa): “Io sugno con nuia, sugno puliziotta”.

S: “Ma allura camerata perché non me l’ha detto subito che era un nostro follower?”.

C: “Ma io non sugno camerate né la sugno con la follouera”.

S: “Ma allora lei spaccia?”.

C: “Ma spaccia cusa?”.

S: “Droga per i nostri ragazzi”.

C: “Ma qualia druga? Io al massime spaccia rusmarina”.

S: “Ma il rosmarino è una droga?”.

C: “Nonsi, è n’erba che havi un profumma che manna in ecstasi”.

S: “Ah, ecco lei confessa che spaccia exctasy?”.

C: “Io non spaccia nihilo: alli volta cu i rusmarina ci faccia il capretta.. “.

S: “Lei forse è uno degli Italiani che si astiene: lei domenica in Emilia Romagna ed in Calabri deve schierarsi”.

C: “Ma io siciliana sugno”.

S: “Non capisce che è in gioco il Governo del Paese”.

C: “Ma pirchia si vuta macari a Vigate?”.

M: “In tutto il mondo si vota per la sovranità dei popoli contro il regime plutocratico delle elites”.

C: “Mintula, nihilo sapivo: ci stanna le ilizioni glubalizzata”.

S: “Bravo ora ha capito”.

C: “E che ia non garda multa la tilivisiona”.

S: “Bene, ora io devo andare: c’è tanta gente da avvisare per fargli capire il pericolo che stanno passando”.

C: “Ma lia ura va a bussari a omnia le citufuna del Paisi”.

S: “Sì, anche questa è comunicazione politica”.

C: “Ma ia pinsa che macari riata ie, ma forsi è meliora che tilifuna al cummissaria Muntilbano e ci lo acchieda”.

S: “Ma anche lei è uno della sinistra che mi vuole sotto processo?”.

C: “Ia nun sugno sinistra e non la volia sub prucessa: ma si lia accontinui a sunari i campanella delle pirsona che durmano accapaci che qualichiduna veni da nui per addinunciarla”.

S: “Ma voi chi siete?”.

C (confusa): “Nui simo la pulitia taliana”.

S (cantanna): “Noi vogliamo tanto bene alla polizia taliana, noi vogliamo tanto bene a quei figli di puttana.. “.

C (cludenda il citufuna): “Madunnina sancta, ma quanno ci mittano i videa-citufuna: ci stanna un sacca di picciottazzi che nun sanna commo passari il timpa… “.

 

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