Crosetti: piovono gol, la famosa fase difensiva è una diga di burro
Mai così tante reti, scrive su Repubblica. Forse non ci sono più le difese di una volta. Sono i gol a decidere ogni destino ed ogni scudetto

(foto Hermann)
E’ la stagione dei gol, scrive Maurizio Crosetti su Repubblica. Dell’attacco. Non esistono più le difese di una volta, forse, fatto sta che non si era mai segnato così tanto.
“All’ingordigia pomeridiana di Cristiano Ronaldo (triplete) risponde l’appetito famelico serale di Lukaku e Lautaro, trenta reti in due tra campionato e Champions. Piovono gol ovunque, mai così tanti, forse non ci sono più le difese di una volta (la famosa “fase difensiva” è un concetto teorico, una diga di burro) ma questa è proprio la stagione dell’attacco: nel pensiero, negli schemi, nei fatti, compresi gli errori sempre più numerosi di chi quei gol favorisce”.
In 18 giornate l’Atalanta ha segnato 48 reti. 10 solo nelle ultime due partite. Per Ciro Immobile sono già 19,
“due in più di quanti ne avesse Higuain nel torneo forse non irripetibile in cui alla fine ne sommò 36”.
Ormai triplette e doppiette sembrano una consuetudine, scrive Crosetti. Due campioni su tutti piloteranno lo scudetto.
“Nel mazzo degli assi, saranno però Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku a portare lo scudetto da una parte o dall’altra tra Milano e Torino, con l’assistenza speculare dei dioscuri Dybala e Lautaro. Un gioco d’incastri perfetto, dove la Juve può permettersi l’asimmetria del terzo uomo Higuain, e l’Inter del recuperato Sanchez”.
Sono i gol quelli che pilotano il tricolore.
“Ma sempre alla casella del via si torna, la casella del gol, crocevia di ogni destino e di ogni scudetto. Sullo sfondo (per ora) di questo nobile palcoscenico c’è anche Ibrahimovic, un tizio da 535 reti in carriera (Ronaldo 717, Lukaku 255, Immobile 197). Lo stadio di San Siro l’ha accolto come un re taumaturgo, lui ha provato a “toccare” il Milan ma la materia rossonera è ancora molle, inerte. Il grande, vecchio Ibra può incendiare il sogno o affogare nella malinconia”.