ilNapolista

Bonan: si rifiuta l’idea del contropiede per smarcarsi dall’accusa di essere difensivisti

Sul Foglio Sportivo scrive che nasce tutto da un mega pregiudizio ideologico: che solo chi tiene a lungo il possesso del pallone, faccia del bene allo spettacolo. Ma non è così

Bonan: si rifiuta l’idea del contropiede per smarcarsi dall’accusa di essere difensivisti
(foto Hermann)

Sul Foglio Sportivo Alessandro Bonan torna sul tema contropiede. Si chiede:

“Perché tutta questa vergogna nel discutere di un modo tanto efficace di giocare a pallone?”

E azzarda una risposta.

“viene il dubbio di essere entrati nel pieno di una tempesta ideologica. Tornata in voga dopo anni di sacchismo sfrenato dove se non eri come lui facevi la figura del retrogrado. E così adesso”.

Bonan torna sulla polemica della settimana scorsa tra Conte e Capello e spiega la sua visione. L’Inter gioca sicuramente in contropiede

“se intendiamo per questo la definizione che troviamo della parola su qualsiasi vocabolario: “contrattacco rapido e improvviso effettuato mentre la squadra avversaria è proiettata in avanti””.

La distanza tra i due contendenti è sulla porzione di campo in cui l’Inter ruba palla e contrattacca.

“Conte identifica il contropiede come una logica conseguenza del catenaccio, tutti indietro come un muro e, sul rimbalzo, sgommata delle due pantere: Lukaku e Lautaro. Capello invece non si interessa del dove, ma si concentra soprattutto sul come. Avanti o indietro che sia, ciò che conta per l’ex allenatore della Roma, è la furia con cui l’Inter strappa la palla agli avversari e immediatamente verticalizza verso le due punte”.

Insomma, dice Bonan, i due dicono la stessa cosa, eppure litigano.

“Dove si nasconde l’avversione? Al centro di un mega pregiudizio ideologico: che solo chi tiene a lungo il possesso del pallone, faccia del bene allo spettacolo. Cosa che non solo è smentita dai fatti (l’elenco è lungo) ma anche dai canoni della normale estetica, visto che cento passaggi per arrivare al tiro non è detto che siano più divertenti di quattro fatti bene. Conte con il possesso palla c’entra poco e Capello anche. Si tratta, probabilmente, di smarcarsi dall’accusa di essere un difensivista. Ma nessuno ha pronunciato mai quella parola, in questa storia. Però il pregiudizio, come il vento, scorre veloce e spesso altera le coscienze, rendendole vagamente guardinghe e sospettose. E in quel sospetto nasce il bisogno di chiarire l’alcunché. Obtorto Conte”.

ilnapolista © riproduzione riservata