In Inghilterra si parla già di “Effetto Ancelotti”. E sul Telegraph il Napoli sparisce dal suo curriculum

La BBC: "Niente è sicuro nel calcio ma il cv di Ancelotti, con 15 trofei vinti in cinque Paesi diversi, ispira un certo ottimismo..."

Ancelotti

E’ bastato l’1-0 al Burnley. Il suo curriculum aveva funzionato solo come premessa: in Premier è Ancelotti-mania. Col mega-striscione srotolato sulla Gwladys Street End, la curva dei tifosi dell’Everton, col faccione tondo del tecnico e quel motto in latino ‘Nil satis nisi optimum’ – niente è sufficiente se non il meglio – è venuta giù tutta l’attesa per il ritorno in Inghilterra di “sir” Carletto.

E sulla stampa, il giorno dopo, è chiara l’eccitazione per ciò che potrà essere a giudicare dal debutto “che offre una prima indicazione sul potenziale di trasformazione dell’Everton”, come scrive il Telegraph.

“Se una cosa questo match suggerisce è che potrebbe essere un viaggio lungo e difficoltoso, ma Ancelotti ha mostrato che l’intelligenza calcistica che l’ha portato a guidare Milan, Real Madrid, Bayern Monaco e Paris Saint-Germain gli consente di essere in grado di prevalere anche con un gruppo di giocatori inferiore come all’Everton”.

Non c’è il Napoli nella carriera snocciolata dal Telegraph. Come se l’anno e mezzo in azzurro fosse già stato cancellato, anzi mai esistito: una macchia lavata via alla velocità della luce. E fa il paio con il commento della BBC:

“Niente è sicuro nel calcio ma il curriculum di Ancelotti, con 15 trofei vinti in cinque Paesi diversi, compresi la Premier e la FA Cup con il Chelsea, ispira un certo ottimismo”.

Anzi, la prima formazione mandata in campo, col 4-4-2  (anche se c’è ho scrive di difesa a tre, ndr) e un paio di mosse strategiche – come l’avanzamento del terzino di spinta Djibril Sidibe, che ha poi deciso con un cross il match – diventano per il Telegraph “il primo segno dell’Ancelotti effect”. L’effetto Ancelotti che ha già pervaso i giocatori. Come il capitano Coleman:

“E’ un tecnico di livello mondiale con un record incredibile, e noi cerchiamo di apprendere da lui come una spugna, perché allenatori così non ti capitano molto spesso”.

E ancora il Telegraph scrive che “se Ancelotti ha allenato con gente come Lewandowski, Shevchenko, Drogba e Ibrahimovic, è abbastanza in grado da giudicare un attaccante, e le sue lodi di Calvert-Lewin parlano chiaro”.

In più c’è il fattore allegria. Appena un mese fa la squadra di Marco Silva, scrive la BBC, usciva da un umiliante 5-2 contro il Liverpool. Ed i muri intorno a Goodison Park sono ancora pieni di “Silva vattene via”.

“Con Marco – dice Graeme Sharp, leggenda dei Toffies anni 80 – il tempo non passava mai abbastanza in fretta. Le partite erano noiose. L’Everton merita di meglio. Ora i tifosi sono ottimisti, e vogliono un calcio all’attacco. Non dovremmo essere nella posizione in cui ci troviamo e ne dobbiamo uscire. Ora con Ancelotti i tifosi sono eccitati”.

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