Il Guardian: “Ancelotti è in fase di declino, e all’Everton troverà il caos”
In un editoriale il quotidiano inglese critica la scelta dei Toffies: "Nella sua carriera ha fatto tutto tranne quello che gli chiedono ora, l'idea che basti lui ad arginare il caos è ridicola"

Ancelotti all’Everton è “un cambio di paradigma. Una rivoluzione culturale. Come mettere un cappello a un cane”. Come Arteta all’Arsenal. Logiche reversibili che alimentano una specie di rottura nella tradizionale visione delle panchine inglesi. I due poi si sfideranno, incredibilmente, al loro esordio, il 26 dicembre.
Sul Guardian Barney Ronay analizza a fondo la nuova avventura inglese di Ancelotti. Del “sobrio”, “equilibrato” e “ponderato” Ancelotti. Il “vincitore seriale”, il “Duca della Champions”. Ecco: lui “sarebbe stato perfetto per l’Arsenal”. E invece va all’Everton “un manager che probabilmente si trova nella sua fase Wenger-2009, nell’era del venerabile declino“. Resta però “il più grande acquisto manageriale nella storia dell’Everton”.
Ancelotti “in 23 anni non ha mai gestito un club al livello attuale dell’Everton, e non sarebbe sul punto di farlo se fosse arrivata un’offerta più solida da un altro club. A Parma il suo primo compito fu quello di trovare una modo per far coesistere Gianfranco Zola e Hristo Stoichkov. Alla Juventus una delle prime mosse fu la sostituzione di Zinedine Zidane. Il Real Madrid prese Gareth Bale per giocare al fianco di Cristiano Ronaldo. Al Napoli, nel frattempo, Ancelotti aveva una squadra talentuosa e ambiziosa, di livello medio-alto, poi andata alla deriva”.
“L’Everton sarebbe la quinta squadra di Ancelotti in nove anni”. “E’ un allenatore che ha fatto tutto nel calcio, a parte le cose – team building a lungo termine, e migliorare la situazione in corso – che l’Everton gli chiede. Ma sì, è anche intelligente, carismatico, famoso. Conta davvero? Non vi è dubbio che l’influenza degli allenatori sia sopravvalutata, contano molto questioni più ampie come la struttura del club, il personale e la proprietà. E non è un segreto che l’Everton abbia delle dinamiche interne ancora molto confuse. L’idea che inserire Ancelotti in questa situazione dovrebbe calmierare il caos sembra ridicolmente ottimistica”.