«Astucci e diari della squadra nelle scuole, figurine omaggio al supermercato, ristrutturazione dello stadio. Insieme a Galliani, vuole proporre il modello “Grande Milan”»
Sul Corriere dello Sport la volata del Monza di Berlusconi verso la Serie B. Che però è solo un passo intermedio verso l’obiettivo più alto, condiviso con l’alleato di sempre, Adriano Galliani: l’approdo in Serie A.
Attualmente il Monza domina il Girone A della Serie C. Ha già tentato l’impresa nella stagione scorsa, la prima della proprietà Berlusconi. Oggi Silvio ci riprova, affiancato dal fratello Paolo come presidente.
Insieme a Galliani non ha badato a spese. In estate ha investito nel mercato 8 milioni, puntando alla promozione diretta. E, con la riconferma di Brocchi in panchina, per i brianzoli è già record, avendo già un vantaggio in doppia cifra sul Renate secondo in classifica.
Non solo. Sono già pronti 15 milioni per la Serie B e, soprattutto, un’accorta strategia di marketing.
Scrive il Corriere dello Sport:
“oltre ai successi sul campo la premiata ditta Berlusconi&Galliani sta proponendo il modello “Grande Milan” in molti altri settori. Adriano Galliani è entrato in azione già da tempo in maniera concreta e chirurgica”.
Innanzitutto ha ristrutturato lo stadio Brianteo. Addirittura si è dovuto aspettare Berlusconi per far entrare in funzione l’unico ascensore esistente, fino ad allora non funzionante e per completare le curve.
Inoltre, ha subito puntato ad attirare nuovi tifosi in una terra, la Brianza, da sempre caratterizzata da una forte presenza di juventini, milanisti e interisti.
“All’inizio di questo anno scolastico ha fatto pervenire nelle scuole elementari astucci e diari griffati Monza. Inoltre una nota catena di supermercati omaggia la sua clientela con l’album delle figurine dei biancorossi con annesse relative bustine”.
Come detto all’inizio, però, la Serie B è solo una tappa intermedia. Berlusconi, contagiato dall’ambizione di Galliani, punta alla massima serie. Il suo sogno è appena iniziato, scrive il quotidiano sportivo.
“Fosse dipeso da lui, non avrebbe mai lasciato il timone della società rossonera. La colonna sonora di questa nuova avventura, però, è sempre la stessa di tanti anni fa. La “musichetta” della Champions League..”.