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Ziliani: la Cina non sa che fare con Lippi (in vacanza) perché è ferma ai Mondiali vinti nel 2006

Sul Fatto. La Cina è ferma alla Nazionale di Lippi e Cannavaro, ma la realtà presenta il conto. E ora manda Cannavaro a studiare e con Lippi non sa che pesci prendere

Una lettrice scrive a Il Fatto Quotidiano:

“Buongiorno, ho letto in Internet che i media cinesi stanno attaccando molto duramente Marcello Lippi perché ha deciso di concedersi una vacanza anziché guidare la Nazionale durante i prossimi Campionati dell’Est Asia”

La Cina lo considera uno schiaffo morale, soprattutto perché, essendo pagato più di 22 milioni di euro, dovrebbe fare il suo lavoro e guidare la squadra. Allora la lettrice si chiede:

“forse hanno ragione: perché noi italiani dobbiamo sempre fare la parte dei lavativi?”

A risponderle è Paolo Ziliani. Scrive che negli occhi dei tifosi di tutto il mondo, Cina compresa, è ancora vivo il ricordo dell’Italia campione del mondo nel 1996, con la coppa alzata da Fabio Cannavaro e il ct Lippi portato in trionfo dai suoi giocatori. Eppure sono passati 13 anni da allora.

Tutto quello che è venuto dopo, scrive Ziliani, “dal tragicomico Mondiale 2010” dell’Italia in Sudafrica quando era ancora ct Lippi e a capitanare la difesa c’era ancora Cannavaro, non sembra avere peso nelle decisioni prese da federazione e club cinesi.

“Poi, un po’ come avviene per le spedizioni Amazon quando ordini Emma Stone, scarti il pacco e trovi la figlia di Fantozzi, Mariangela, pure un tantino giù di tono, la realtà è cruda e ti presenta il conto”.

Così, non sapendo come fare per esonerare il suo allenatore Cannavaro, lo Guangzhou Evergrande lo manda a studiare gestione aziendale cinese, mentre la Federazione, di fronte alla decisione di Lippi di andare in vacanza a Viareggio, “non sa che pesci pigliare”.

Non ci meraviglieremmo, scrive Ziliani, se dalla Cina telefonassero a Lippi sotto Natale

“e gli dicessero di restare pure a Viareggio per il Carnevale e, perché no, anche per Pasqua e Ferragosto”.

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