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Prandelli: “Ronaldo? Sarri è stato rispettoso verso i suoi compagni. Non drammatizziamo”

Intervista al CorSport: “E’ una categoria sopra. Ritornerà alla Juventus, chiederà di chiarirsi con i compagni e finirà così, con una pacca sulla spalla”

Prandelli: “Ronaldo? Sarri è stato rispettoso verso i suoi compagni. Non drammatizziamo”

Il Corriere dello Sport intervista Cesare Prandelli. L’argomento è soprattutto Cristiano Ronaldo. Sarri, dopo averlo sostituito due volte (cosa che CR7 non ha preso bene), ha motivato la scelta con i problemi fisici del campione. Che però, ieri, con il Portogallo, ha segnato una tripletta. Che succede?

Prandelli parla di una semplice flessione fisiologica, del tutto normale.

“Anche i campioni hanno il diritto di non essere sempre al 100%”

Pur riconoscendo che, letteralmente,

“Sarri ha avuto le palle, perché ci vuole coraggio a togliere Cristiano”,

Prandelli offre una lettura diversa della duplice sostituzione:

“io la leggo anche così: è stato rispettoso nei confronti dei compagni di CR7. Non drammatizziamo: siamo di fronte ad una società forte, ad un allenatore deciso e ad un campione che ha già capito che tirare il fiato può essere un bene anche per lui”.

Ronaldo è un atleta eccezionale, dice, chiaro che ha una continuità superiore a quella di altri fuoriclasse. Ma, aggiunge,

“Io credo che i campioni pensino sempre di poter giocare 70 partite a stagione, ma anche se ne fa 50 non cambia poi molto: le farà sempre da numero uno”.

I rapporti tra Juve e Ronaldo, comunque, non saranno compromessi da quanto è accaduto:

“Ma no, non direi. Anzi sono convinto che farà grandi partite in Nazionale, tornerà alla Juventus, chiederà di chiarirsi con i compagni e finirà così, con una pacca sulla spalla: i campioni ti fanno vincere questo non va mai dimenticato”.

Per quanto vede lui non c’è alcun declino, nel giocatore, ma solo una flessione fisiologica. Di Ronaldo impressiona soprattutto che, “a quasi 35 anni si alleni sempre al 100%”.

La forza di Cristiano è una soprattutto, spiega, che lo rende diverso da Messi.

“Si è costruito, ha creato un campione su un piedistallo già buono, ha voluto fortemente diventare quello che è. Messi ha una leggerezza di movimento e una naturalezza pazzesche, in ogni movimento di Cristiano si vedono invece il sacrificio, la dedizione, la fatica”.

Non è paragonabile a nessun altro, “è una categoria sopra”.

La Juve può vincere la Champions?

“La Champions è sempre un azzardo, devi arrivare in condizione alle partite decisive. Certo, la Juve di Sarri ha qualità e peso specifico per vincerla, a patto che non diventi un’ossessione”.

Sul lavoro di Sarri:

“Eccellente, è stato molto intelligente. Non ha voluto stravolgere una cultura vincente, una tradizione, una squadra già fortissima. Piano piano si vedono le sue idee di gioco: la prima pressione, almeno per un’ora, i bianconeri la fanno; la costruzione nella metà campo avversaria pure”.

C’è una cosa che non gli piace del campionato, spiega.

“Non mi piace chi segue le mode. La nuova moda è: si gioca palla a terra a partire dal portiere. Poi vai a vedere i dati e scopri che un’azione su dieci va a buon fine, e allora, a che serve costruire l’azione dal basso se non hai le doti di palleggio del City? E poi un’altra cosa: non si fanno più cross dal fondo, le squadre giocano a calcio balilla, si vuole andare in porta col pallone. Lo trovo eccessivo”.

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