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Platini a Tuttosport: “Tra 10 anni la Juve si chiamerà Jeep, e il Psg Coca Cola”

L’ex Presidente dell’Uefa: “Ad Agnelli consiglio di prendere Mbappé, sarà la stella dei prossimi 10 anni”

Platini a Tuttosport: “Tra 10 anni la Juve si chiamerà Jeep, e il Psg Coca Cola”
Agnelli qui con Platini nemico di Infantino

“Magari fra dieci anni il Psg si chiamerà Coca-Cola o la Juventus cambierà il nome in Jeep. Temo che accadrà quello che vediamo nel basket da anni. E’ l’evoluzione del calcio, non mi piace molto, ma questo è il business”.

Nel futuro, Micheal Platini, ci vede ancora il bianco e il nero. Nei giorni in cui va in giro a togliersi un po’ di sassolini dalle scarpe, presentando il suo libro dopo la qualifica, l’ex Presidente dell’Uefa parla moltissimo anche della “sua” Juventus. Lo fa in un’intervista a Tuttosport.

“Credo che la Juventus sia una macchina fortissima e quando il motore sta bene, è difficile da battere. Però
non è il Barcellona dei tempi di Guardiola, è un altro calcio. In campionato il migliore vince, in Europa non sempre. Per me la Juve era favoritissima l’anno scorso, poi ha perso nei quarti per degli episodi. Ci vuole fortuna, in tutte le coppe ci vuole, che si tratti di Champions, Europei o Mondiale. Deve girare tutto bene. In Serie A non posso dire: “Speriamo che vinca
un’altra”. Al massimo posso sperare che l’Inter lotti fino alla fine per rendere più interessante
il campionato, ma poi…”.

Platini parla anche di singoli, e di mercato.

“C’è un ragazzino che gioca con lui nel Psg che non è male… Ecco, Mbappé può essere la stella dei prossimi 10 anni. Non so
se la Juventus abbia i soldi per acquistarlo ora e sarà sempre più difficile in futuro perché avrà un valore ancora superiore”.

La 10 di Platini ora è la 10 di Dybala…

“E’ un giocatore più simile a Del Piero o Baggio che a me. Zidane assomigliava a me, perché eravamo più centrocampisti. Dybala è un 9 e mezzo, come si diceva un tempo. Ha dei mezzi incredibili, fa tutto in velocità come Baggio. Ha qualità importanti, ma il posto classico del numero 10 non esiste più, gli allenatori piazzano i 10 da altre parti”.

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