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Oddenino (La Stampa): il sarrismo fa rima con cinismo

Con la rosa che ha a disposizione la Juve dovrebbe partire da un virtuale 1-0 in ogni partita invece vince in rimonta. Vittorie pesantissime che però devono essere un campanello d’allarme

Oddenino (La Stampa): il sarrismo fa rima con cinismo

Su La Stampa Gianluca Oddenino parla della spietatezza della Juventus. Qualcosa che “ormai è più di un marchio di fabbrica”. E’ quasi un paradosso che la Juve sia in testa alla classifica dei punti guadagnati da situazioni di svantaggio, scrive.

Con la rosa che ha a disposizione, compreso Ronaldo, la Juve dovrebbe partire

“da un virtuale 1-0 in tutte le sfide di Serie A ed invece spesso si trova costretta ad inseguire o a rimediare situazioni complicate”.

E’ successo a Bergamo contro l’Atalanta, contro Verona, Brescia e Lokomotiv Mosca, tutte partite vinte in rimonta. Vittorie pesantissime realizzate con tre tiri e tre gol nell’ultimo quarto d’ora di partita, non senza soffrire.

“Il bicchiere dei senza pietà è bello pieno, con un bilancio dopo appena 13 giornate di campionato di 9 punti già recuperati per strada, però questo deve essere anche un campanello d’allarme per una corazzata che spesso sembra specchiarsi nella propria forza e corre qualche rischio di troppo”.

Serve qualche correttivo, scrive Oddenino, per non rischiare degli scivoloni nel tour de force che porta alla finale di Supercoppa italiana prevista il 22 dicembre.

“La Juve dovrebbe pensare di essere sempre in Champions, visto che la musica in coppa finora è stata diversa e non a caso i bianconeri sono qualificati agli ottavi dopo appena quattro partite del girone”.

Sarri parla di “killer instinct”, la squadra ha ampi margini di miglioramento, ora deve blindare il primo posto in Champions, contro l’Atletico Madrid, ma anche pensare a come

“rendere sempre di più un attacco stellare con Ronaldo, Higuain e Dybala che finora hanno segnato 13 dei 23 gol segnati (17 sui 32 complessivi)”.

Scrive Oddenino:

“Il sarrismo fa rima con cinismo, anche se così l’allenatore ha potuto eguagliare Carver settant’anni dopo come miglior debuttante sulla panchina della Juve: con 11 vittorie e 2 pareggi ha superato Allegri e Trapattoni nella speciale graduatoria bianconera (11 successi, un pareggio e una sconfitta nelle loro prime 13 partite di Serie A), mentre con Conte divide l’imbattibilità (l’attuale interista, però, fece 8 vittorie e 5 pareggi nel 2011). Piccole soddisfazioni, ma il bersaglio e il percorso sono ben altri”.

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