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Messaggero: la crisi di rigetto degli arbitri sempre più restii all’uso del var

Gli episodi di mercoledì sera diventano inaccettabili dopo l’introduzione della tecnologia

Messaggero: la crisi di rigetto degli arbitri sempre più restii all’uso del var

Il Messaggero parla di crisi di rigetto della tecnologia da parte del sistema arbitrale. Secondo il quotidiano romano gli ultimi episodi avvenuti nel turno infrasettimanali, quello di Napoli-Atalanta su tutti, evidenziano che

Il sistema immunitario degli arbitri ha incominciato ad attaccare il corpo estraneo trapiantato nel loro apparato decisionale: il Var. Non lo riconoscono come organo proprio. Dopo due anni di difficile coabitazione, adesso sembra stiano cercando di espellerlo. Un rifiuto progressivo e preoccupante.

Questione di buonsenso e non di protocollo, sarebbe accettare l’aiuto della tecnologia se può permettere di alleggerire il lavoro ed evitare gli errori.

Avrebbero potuto a ragion veduta confermare le loro scelte, o magari cambiarle, senza timore di essere criticati e, paradosso nel paradosso, avrebbero persino dato maggiore continuità al gioco. Si perde molto più tempo infatti per gli interminabili e misteriosi conciliaboli segreti fra arbitro e assistenti e per le proteste di giocatori e panchine, di quanto se ne perderebbe con una rapida corsetta per andare a verificare di persona le immagini.

L’introduzione del Var, sottolinea giustamente il quotidiano, rende ancor più inaccettabile il verificarsi ancora di errori arbitrali e soprattutto il dubbio che non sia stato fatto tutto il possibile per evitarli

 

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