Difficile che De Laurentiis decida per la soluzione minima: ovvero la decurtazione del 5 per cento della mensilità lorda

“Meritiamo di più” hanno intonato i tifosi del Napoli sugli spalti di San Siro ieri, riporta il mattino, ma anche il presidente De Laurentiis sembra della stessa idea. Non l’ha convinto la prestazione dei suoi calciatori e ancora di più non lo ha convinto il loro carattere. Il presidente non intende far passare sotto gamba l’ammutinamento nei confronti del ritiro che aveva stabilito
Nessun ripensamento: per De Laurentiis quello del 5 novembre è stato come un oltraggio personale.
Si attende il suo ritorno per capire quale sarà davvero l’entità della punizione anche se le notizie che arrivano non lasciano sperare in nulla di buono. E intanto gli stipendi non si pagano
Fino a quando non verrà quantificata la misura della sanzione, gli stipendi non verranno elargiti. Ma la questione si risolverà in questa settimana: con i legali italiani (sono almeno cinque gli avvocati coinvolti nelle istanze che stanno per essere inviate ai calciatori) vanno definite ancora sia l’entità delle multe che le violazioni fatte dai calciatori nel dire di no al ritiro. L’accordo collettivo, certo, ma anche una serie di contratti (compresi quelli di immagine) che ogni calciatore firma con il club al momento dell’ingaggio. Dunque, rischia di essere una ma no molto dura. A meno che, all’ultimo istante, con un gesto inedito, De Laurentiis non decida per la soluzione minima: ovvero la decurtazione del 5 per cento della mensilità lorda. Possibile? Difficile, Intanto gli stipendi sono bloccati.