Un pareggio contro i campioni d’Europa è sempre mezza vittoria, figurarsi dopo il mese più difficile della sua carriera: aveva ragione lui, a giurare sui suoi ragazzi

Su La Stampa, Jacopo d’Orsi commenta il pareggio del Napoli contro il Liverpool.
“La pizza infornata da Ancelotti, leggermente ammaccata dalla testa di Lovren, è comunque uscita bene, quasi il ‘colpo magico’ invocato alla vigilia per mettersi alle spalle la crisi”.
Un pareggio ad Anfield, contro i campioni d’Europa
“è sempre mezza vittoria, figurarsi se arriva dopo il mese più difficile della sua luminosa carriera da allenatore: aveva ragione lui, a giurare sui suoi ragazzi”.
Il Napoli ha risposto presente, dopo tutto quello che è successo.
“C’è ancora un futuro per questa squadra, pazienza se non vince da sette partite”.
Scrive D’Orsi:
“Ancelotti sa come mettere la museruola ai Reds, mosse collaudate in cinque faccia a faccia – amichevoli comprese – in poco più di un anno”.
Ed elogia la scelta di aumentare la copertura in difesa, con Maksimovic terzino e il tuttofare Di Lorenzo “al posto dello sgonfio Callejon”.
Soprattutto, scrive, “è un Napoli vivo, finalmente”. Che soffoca il Liverpool, che per almeno un tempo sembra irriconoscibile.
“La vera impresa, tra l’1-0 di Salah dell’11 dicembre 2018 e l’1-1 di Lovren al 65’, è stata impedire al Liverpool di segnare per 212’, tre ore e mezza di gioco, considerando anche il 2-0 dell’andata. Con personalità, qualità, spirito e attenzione, tutto quanto era mancato nelle ultime settimane”.
Anche dopo il pareggio, quando poteva crollare, la squadra di Ancelotti,
“grazie a un monumentale Allan e a un grande Koulibaly, ha saputo resistere, mettendo forse un punto a capo in questa stagione tormentata e preparandosi alle prove di pace, domani, con De Laurentiis”.