Su Repubblica: “Uno strumento che doveva far chiarezza e togliere dubbi e veleni non fa nulla di tutto questo, oppure lo fa a intermittenza”
Nella sua consueta rubrica domenicale, “Sette giorni di cattivi pensieri”, Gianni Mura su Repubblica parla del Var.
Se uno strumento che doveva far chiarezza e togliere dubbi e veleni non fa nulla di tutto questo, oppure lo fa a intermittenza, mi sembra già una mezza bocciatura. Ammettiamo che il viluppo Kjaer-Llorente non fosse di facile interpretazione, tant’è che la Gazzetta è certa che non ci fosse il rigore, mentre molti altri, non necessariamente tifosi del Napoli, pensano il contrario. A caldo e senza saperlo mi sono trovato sulla posizione di Paolo Casarin, docente libero più che libero docente in fatto di arbitraggi. Nel viluppo, il danno maggiore tocca a Llorente. Quindi, era rigore.
L’editorialista scrive: “Il punto è: si può rendere meno fumoso e più chiaro il Var?”
Var o non Var, basterebbe che avessimo altri tre-quattro arbitri come Rocchi. Ieri da 8, per come ha diretto una gara difficile, per come l’ha fermata per i cori contro Napoli e Koulibaly.