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Elogio della prudenza, il Napoli prosegua con Ancelotti

L’esonero dell’allenatore sarebbe il classico rimedio peggiore del male. La stagione può essere ancora raddrizzata. Anche se non sarà facile

Elogio della prudenza, il Napoli prosegua con Ancelotti

Stendhal nel fare l’elogio della prudenza scriveva “Un individuo anche mezzo scemo, ma che sia accorto, sempre prudente, assapora spesso il piacere di avere la meglio sugli uomini di immaginazione”. Questa citazione mi sembra si attanagli alla situazione del Napoli alla perfezione. Nella nostra città gli uomini di immaginazione purtroppo abbondano. E starnazzano al motto facimmo ammuina. La prudenza viene trattata come ignavia. Il cambiamento moltiplica le occasioni di dibattito, orazioni, invettive.

E fa crescere l’audience in senso lato. Poco importa se poi resteranno soltanto macerie. La delusione per i risultati del Napoli in campionato è grande e legittima. Le responsabilità di tutti. Di ognuno per la sua parte e in percentuale diversa. Presidente. Tecnico. Calciatori. Ogni opinionista, ogni tifoso ha la sua diagnosi. Più o meno fantasiosa. Fondata su stucchevoli refrain. 4-4-2, 4-3-3, 4-2-3-1 …numeretti sfusi o a pacchetti. Inciuci, pettegolezzi, maldicenze. Fondati sui si dice, sui whatsapp… La calunnia è un venticello. Ma la terapia proposta sotto sotto è unica. Direi banale. Classicamente nelle squadre di calcio non potendo cambiare i calciatori in corso di stagione di fronte alle difficoltà “gli uomini di immaginazione” chiedono di cambiare il tecnico.
Con chi? Con uno dei trombati attualmente disoccupati? Con uno degli eterni subentranti?

Io credo che una decisione del genere sarebbe la peggiore possibile. Il classico rimedio peggiore del male. L’esperienza ed il valore di Carlo Ancelotti non possono essere messe in discussione pur di fronte ad una situazione difficile. Anzi proprio in una situazione difficile. Quando lo si è scelto, si è messo anche questo nel conto. Che è nocchiero da mare calmo e in tempesta. La stagione può essere ancora raddrizzata. Anche se non sarà facile. Ma di raddrizzarla ha più possibilità chi conosce uomini e cose ed ha un indiscutibile prestigio e competenza. Piuttosto che qualcun altro chiamato in fretta e furia per seguire l’istinto irrazionale della piazza. Ancelotti in questa stagione si gioca molto del suo prestigio. Ha più interesse di tutti a trovare una quadra. Deve affrontare il peso delle sue responsabilità fino in fondo. E non dimentichiamo mai la realtà. L’organico di questo Napoli non è quello della Juve. È composto da ottimi calciatori che ad oggi nulla hanno vinto in carriera. Forse se il tecnico ha una colpa è proprio relativa all’organico. Avendo avallato una campagna acquisti tutt’altro che da 10. Forse occorreva prendere atto che un ciclo si era esaurito e smontare nell’ossatura la squadra di Benitez. Ma con i se e con i ma non si fa la storia.

E ancora a proposito della prudenza.
Considero scellerata e intollerabile la via insurrezionale scelta dai calciatori (o da un gruppo di calciatori) per effetto di non so quale pulsione irrazionale. Pur tuttavia sono per un indulto. Sono perché il Presidente tratti l’accaduto con la saggezza del buon padre di famiglia. Affidando alla intelligenza del tecnico la ricucitura. Sempre che la via del buon padre di famiglia non sia stata già esperita dal presidente nei giorni passati senza successo, come mi suggerisce una fonte molto ben informata. Aprendo la strada alla decisione energica del ritiro. La mia impressione, a pelle, è comunque che buona parte dei metarivoltosi non aspetti altro che un gesto di clemenza.
Insomma prima di assumere qualsivoglia decisione, occorre utilizzare la massima prudenza possibile. Per avere la meglio sugli uomini di immaginazione che rischiano di imporre la logica del tanto peggio tanto meglio.

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