Il tecnico ha radunato il Napoli alla presenza di un infastidito Giuntoli per scuoterla dopo la sconfitta contro la Roma
La partita contro la Roma di sabato, con la sconfitta maturata, ha imbestialito Carlo Ancelotti, scrive il Corriere dello Sport. Il tecnico ha soffocato la rabbia sul pullman dove si è accomodato a fine partita, lasciando al figlio Davide la gestione dei dettagli, ma ieri mattina si è chiuso nello spogliatoio con la squadra per analizzare la sconfitta. Insieme a lui c’era Giuntoli, che è apparso infastidito.
Ancelotti avrebbe detto ai suoi che vuole vedere la cattiveria, perché sia a Ferrara che a Roma è sparito il ‘sacro fuoco’. Erano dieci anni che il Napoli non era così lontano dalla vetta della classifica, a 11 punti dal primo posto, ma allora veniva dall’esonero di Donadoni e stava appena cominciando l’era Mazzarri.
Il quotidiano sportivo scrive:
“dinanzi a questa involuzione stilistica e aritmetica, Ancelotti è uscito dalla sua proverbiale calma e, senza mai alzare la voce, però è andato a pizzicare le corde di ognuno, ha chiesto di scuotersi”
Tra le altre cose che ha detto il mister nello spogliatoio “chiuso a doppia mandata” c’è stata una considerazione amara:
“Non si può essere così pigri”.
Una scossa sia al reparto difensivo che a quello offensivo, e anche al centrocampo. L’atteggiamento della squadra non può appartenere al Napoli, e nemmeno al Napoli di Ancelotti.
“altre cose sono state sussurrate, ripetutamente, andando a saccheggiare il vocabolario di un allenatore che ha vinto ovunque e vorrebbe farlo ancora, perché ci crede, almeno lui ancora sì, nonostante la realtà induca al pessimismo cosmico”