Assolto l’unico accusato della strage dello stadio di Hillsbourough. Nessun responsabile
Ne parla Tony Damascelli su Il Giornale. 30 anni di indagine, 143mila documenti, 200 uomini impegnati nell’inchiesta e nessuna giustizia per le 96 vittime della tragedia del 1989

Su Il Giornale, Tony Damascelli scrive della sentenza sulla tragedia dello stadio di Hillsborough. I giudici hanno assolto David Duckenfield, sovrintendente della polizia del Sud Yorkshire accusato di omicidio colposo e di massima negligenza nel servizio di sicurezza.
La tragedia risale a trent’anni fa. Il 15 aprile 1989, otto minuti prima che iniziasse la semifinale tra Lierpool e Nottingham Forest, ad Hillsborough, ci fu una calca al cancello C. Rimasero travolte e uccise 96 persone. Dopo tutto questo tempo, arriva finalmente la sentenza, vergognosa, ingiusta.
A pronunciarla il tribunale di Preston Crown, dopo sette settimane di dibattito tra i membri della giuria.
Scrive Damascelli:
“Trent’anni di indagine, centoquarantatremila documenti, duecento uomini impegnati nell’inchiesta costata 60 milioni di sterline ma senza un epilogo chiaro, definitivo. Sir Peter Openshaw, presidente della corte ha detto di trovarsi di fronte un uomo resiliente, senza alcuna espressione e reazione, difficile da comprendere, dunque, il suo stato mentale. Il caso è chiuso ma resta aperta la storia, nelle lacrime dei parenti delle vittime, nel pianto di una delle giurate”.
Una tragedia che non ha tempo, quella di Hillsborough. In questi 30 anni sono morti testimoni e agenti di polizia. I documenti, le denunce e i filmati non sono riusciti a fare chiarezza sui responsabili della tragedia.
“Restano lo sconforto e il vuoto di giustizia, l’impotenza e la rabbia dei famigliari di quei 96 tifosi che hanno perso la vita in un giorno di gioia. L’ultima atroce sentenza solleva da ogni responsabilità David Duckenfield della morte di Tony Bland, colpevole, invece lui, di avere aspettato un anno e un giorno, dopo la tragedia, per spirare. Dunque fuori dal processo. E fuori da ogni giustizia umana”.