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Alvino e il coro del 4-3-3: «Ancelotti non cambierà modulo»

Mezza Napoli è convinta che sia una questione di numerini. Non ricorda perché quello schema di gioco venne abbandonato.

Alvino e il coro del 4-3-3: «Ancelotti non cambierà modulo»

 

Non si scambiavano commenti, nel buio della sala correvano voci incontrollate pazzesche, si diceva che l’Italia stava vincendo per 20-0 e che aveva segnato anche Zoff di testa su calcio d’angolo.

Sono giorni caldi – nonostante l’autunno piovoso e le allerte meteo – e in più c’è la sosta per la Nazionale. Ora dopo ora, Carlo Ancelotti è sempre più assimilato a un esordiente, retrocede secondo dopo secondo: allenatore della Cremonese, poi del Pergocrema, del Fanfulla, della squadra della banda del paese.

Lui, Ancelotti, l’uomo che ha rovinato il Napoli. Che insiste, testardo, autolesionista, massacratore di un popolo vilipeso sotto la scure del 4-4-2. Ma ecco che in lontananza si scorgono bagliori di 4-3-3 anche soprannominato la panacea. Ando vai se il 4-3-3 non ce l’hai. La Napoli interessata ai numerini.

Ma su Twitter c’è chi va controcorrente. È Carlo Alvino che non crede a un cambio modulo.

Ho letto e sentito in questi giorni di un cambio di modulo per il Napoli. Vado controcorrente da settimane sull’argomento e continuo a dire che quanto preventivato da molti non accadrà. Anche a Milano sarà 442 ma molto più solido. #ForzaNapoliSempre e nun c’accire nisciuno!

Noi ci uniamo a Carlo Alvino e, nel nostro piccolo, ricordiamo l’articolo scritto qualche giorno fa.

Quando c’è tempesta, Ancelotti puntella la fase difensiva. Il 4-3-3 fu abbandonato dopo un 3-0

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