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Se Giampaolo venisse esonerato batterebbe il record di Tabarez e Terim

Entrambi furono esonerati da Berlusconi. Tabarez dopo 11 giornate, Terin dopo 9 e una vittoria nel derby

Se Giampaolo venisse esonerato batterebbe il record di Tabarez e Terim

Se Giampaolo venisse esonerato in tempi brevi batterebbe un record nel Milan. Il Corriere dello Sport scrive che il tecnico rossonero farebbe peggio solo di due predecessori, entrambi stranieri, Terim e Tabarez.

Tabarez, uruguagio, resistette 11 giornate, per poi cadere sulla sconfitta di Piacenza, il 1 dicembre 1996. In rossonero contò 4 vittorie, 4 sconfitte e 3 pareggi.

Andò peggio al turco Fatih Terim, costretto ad arrendersi il 4 novembre 2001 dopo solo 9 giornate. Riuscì anche a vincere nel derby di andata 4-2 ma non bastò. Collezionò 4 vittorie, 2 sconfitte e 3 pareggi.

Entrambi furono licenziati da Berlusconi.

Qualche settimana fa, Boban disse:

Tutti pensano che l’ambientamento dipenda dalle idee dell’allenatore. Invece i giocatori bravi, catapultati in ogni parte del mondo, dopo due sedute sono pronti per essere impiegati.

Dopo il derby, la Gazzetta scrisse:

Il Milan è stato sconfitto ovunque. Sul piano tecnico: la mediana, subito prigioniera, ha creato pochissimo. Impietoso il bilancio dei tiri in porta: 9-2 per l’Inter. E uno dei due è stato un tiro di Piatek arrivato saltellando tra i guanti di Handanvic.

Sul piano agonistico: Diavolo molle e senz’anima. Guardate la punizione del vantaggio. Brozovic e Sensi hanno tutto il tempo di discutere come calciarla, di passarsi la palla, il croato la controlla pure indisturbato e non c’è un milanista che accorci per disturbare il tiro. Inammissibile. Se sai di essere inferiore, devi almeno metterci furore. Invece non c’era un milanista con gli occhi di Godin.

Sul piano tattico: Giampaolo ha cominciato con le sue idee (4-3-1-2) e le ha smontate all’intervallo (4-3-3). E oggi non sappiamo dire come si schiererà alla prossima. La stagione è ancora lunga, ma due sconfitte su quattro impongono già uno sforzo di responsabilità: evitare fuoco amico, imporsi la massima empatia e, presa coscienza della mediocrità tecnica del gruppo, mangiare l’erba, come direbbe Conte, per compensare.

 

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