Repubblica: la bufera tra Sport e Salute e il Coni per Milano-Cortina 2026

Dopo l'esclusione di Domenicali per il ruolo di Ceo non si placa la questione tra Spadafora e Malagò

milano cortina Varnier olimpiadi

Ieri Marco Mensurati aveva scritto su Repubblica, a proposito dei problemi sulla scelta del Ceo delle future Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026. La disputa è nata sul nome dell’ ex team principal della Ferrari Stefano Domenicali, che ieri è stato reinserito nella short-list dei pretendenti. Il nome di Domenicali, che si dice sia il favorito di Malagò, non c’era quando domenica si sono incontrati Malagò e Spadafora, alla presenza dei governatori Luca Zaia e Attilio Fontana e dei sindaci Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina, proprio per decidere i candidati. Ma è apparso successivamente senza alcun ulteriore confronto tra il ministro e il presidente del Coni.

Ma anche sull’incarico di Stuart c’è scontro, come riporta ancora Repubblica

Appena arrivato al Governo, Spadafora aveva chiesto notizie sullo stato della procedura in questione, scoprendo che il reclutamento era stato affidato all’head hunter Spencer Stuart. Ha chiesto dunque alla neonata società Sport e Salute, che dopo la riforma Giorgetti controlla il Coni, di vedere la lettera di incarico, scoprendo non senza una certa sorpresa (eufemismo) che questa non c’era, che l’incarico era stato affidato a Spencer Stuart, già fornitore del Coni dal 2013, non si sa da chi (“pare dal Coni”, ma il Coni dice da Sport e Salute), non si sa come (“verbalmente”), né quando (“non si sa”) e in cambio di quanto (“diecimila euro, forse”).

Repubblica oggi torna sulla questione e scrive dell’esclusione di Stefano Domenicali dalla lista dei papabili. Ma questo non ha sicuramente risolto i problemi, anzi, adesso si discute dell’incarico dato alla società Spencer Stuart. Un incarico assegnato senza nessun bando. Tutto ciò che è agli atti è una lettera inviata dalla società al Coni e a Sport e Salute, recante la data del 24 settembre, ma inoltrata solo il 2 ottobre, e una sua seconda stesura del 4 ottobre.

In quest’ultima si spiega che la parcella sarà di 10 mila euro più Iva subito, più il 30% dello stipendio del Ceo selezionato (che difficilmente sarà inferiore ai 500 mila euro) a fine procedura. Insomma un appalto da 150 mila euro, assegnato senza gara e senza nemmeno un foglio di carta che dica esattamente chi, come, quando e perché ha scelto la ditta vincitrice.

Nasce adesso, secondo Repubblica, un quesito relativo relativo al comitato organizzatore di Milano-Cortina 2026

Sarà pubblico o privato? Al momento sembra prevalere la scelta della “fondazione privata”. Ma anche in questa chiave difficilmente il Comitato potrà aggirare il Codice degli Appalti.

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