Il programma di Agnelli per colmare il divario con le big d’Europa
Il presidente della Juve all'assemblea degli azionisti: "Il 2020 per noi è l’anno zero. Dobbiamo mantenere la leadership sportiva in Italia e competere al più alto livello in Europa"

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha tenuto un discorso all’assemblea degli azionisti. L’occasione è stata fornita dall’approvazione del bilancio 2018-19, che registra, lo ricordiamo, una perdita di 40 milioni e un aumento di capitali da 300 milioni. Le sue parole sono riportate dalla Gazzetta.it.
Agnelli ha dichiarato:
“La Juve è la più grande società di calcio in Italia ma solo una delle grandi a livello europeo. Se guardiamo alle big di Inghilterra, Spagna e Germania, il loro livello di fatturato è tra 500 milioni e il miliardo. Questo è il nostro benchmark. Rispetto alle prime c’è ancora un divario da colmare. Dobbiamo tenere il passo”.
La ricapitalizzazione, ha spiegato, sarà dedicata al piano di sviluppo 2019-24. I suoi principali obiettivi sono il mantenimento della competitivà sportiva e l’incremento dei ricavi operativi e del brand Juventus a livello globale.
Il presidente della Juve ha continuato:
“Il prestito obbligazionario e l’aumento di capitale hanno destato stupore per le dimensioni. Sembrano enormi se confrontati con la realtà italiana ma i nostri concorrenti sono in Europa. Il Manchester United ha chiesto risorse agli azionisti per 400 milioni di sterline, il Real ha chiesto risorse per 600 milioni. Il Tottenham ha rifinanziato il debito per più di 500 milioni di sterline. Lo stesso United ha emesso obbligazioni per circa 1 miliardo di euro negli ultimi anni”.
Nei prossimi cinque anni la Juve deve crescere come brand globale.
“La missione è quella di sempre: lo sport al centro, dobbiamo mantenere nei prossimi anni la leadership sportiva in Italia e competere al più alto livello in Europa, con la continuativa partecipazione alla Champions”.
Non solo.
“Contestualmente, bisogna consolidare i risultati economici e finanziari e continuare la crescita dei ricavi mantenendoci tra le prime 12 in Europa per fatturato e con un’incidenza degli stipendi sui ricavi operativi tra il 55 e il 60%. Inoltre, come società leader dovremo aiutare a riposizionare la Serie A nel mercato globale”.
Questa stagione deve essere considerata come una ripartenza
“Dobbiamo immaginare questa stagione come un nuovo anno zero, con la voglia e la determinazione di pensare in grande. L’obiettivo dell’aumento di capitale del 2011 era il risanamento societario che è stato completato con l’arricchimento del patrimonio immobiliare e calciatori. L’obiettivo di questo aumento di capitale è lo sviluppo futuro in un orizzonte di ampio respiro”.
Il presidente conferma pienamente la struttura societaria:
“Ci ha dato risultati straordinari. E’ fondamentale mantenere il nostro metodo di gestione con tre capi area che hanno responsabilità chiare, Paratici nello sport, Re nei servizi e Ricci nel commerciale”.
Agnelli ha analizzato i successi che il club ha realizzato negli ultimi anni.
“Siamo molto orgogliosi per il percorso compiuto. Il mio pensiero va a Chiellini e Barzagli, gli unici ad aver vinto tutti e 8 gli scudetti di fila, e a Massimiliano Allegri, che ha dato un contributo determinante nella crescita della Juve. Nel ranking Uefa siamo passati dal 42° posto del 2010 all’attuale 5° con le prospettive di salire al 4° a fine stagione”.
Il presidente fa un riferimento velato ad Antonio Conte, che però non cita apertamente:
“Abbiamo gestito situazioni complesse, come il calcioscommesse nel 2012 relativo a comportamenti di tesserati sanzionati per precedenti esperienze: quale altra società sarebbe stato in grado di gestire sei mesi senza l’allenatore in panchina? Fabio Paratici potrebbe scriverci un libro”.
Il presidente ha parlato anche dell’industria del calcio.
“All’interno delle principali leghe c’è un gruppo di 10-15 club che monopolizza la scena. Bisogna porsi qualche domanda. La crescita futura passerà dal coinvolgimento delle giovani generazioni. I ragazzi di oggi sono molto più consapevoli, dobbiamo essere capaci di cogliere le opportunità in termini di distribuzione capillare delle piattaforme Ott e delle applicazioni digitali, che possono generare ricavi aggiuntivi”.